L’integrazione tra fonti rinnovabili, in particolare fotovoltaico e idroelettrico, sta ridefinendo il paradigma della produzione energetica sostenibile, come dimostra l’innovativo impianto di de-sedimentazione inaugurato in Piemonte.
Questa iniziativa, situata nel comune di Venaus, rappresenta un esempio emblematico di come l’ingegneria possa sfruttare le sinergie tra diverse tecnologie per massimizzare l’efficienza e minimizzare l’impatto ambientale.
L’elemento distintivo dell’impianto è l’ibridazione della centrale idroelettrica esistente con un sistema fotovoltaico galleggiante.
Questo approccio ingegnoso risolve una delle sfide principali legate all’espansione del fotovoltaico: la competizione per l’uso del suolo.
Utilizzando la superficie del bacino idroelettrico, si evita l’occupazione di terreni agricoli o naturali, ottimizzando l’uso delle risorse esistenti.
Ma i vantaggi di questa sinergia vanno ben oltre la mera ottimizzazione dello spazio.
Le temperature più temperate dell’acqua, rispetto all’esposizione diretta al sole sulla terraferma, favoriscono un rendimento superiore dei pannelli fotovoltaici, riducendo il fenomeno della degradazione dovuta al calore.
Questo incremento di efficienza si traduce in una maggiore produzione di energia per unità di superficie, con un impatto economico e ambientale decisamente positivo.
L’iniziativa piemontese non è solo un’innovazione tecnologica, ma anche un modello di sviluppo sostenibile.
Come sottolineato da Carlo Pignoloni, Responsabile Enel Green Power Italia, la decarbonizzazione del settore energetico italiano necessita di un approccio concreto e integrato, e il Piemonte, con la sua ricca storia industriale e le sue risorse naturali, è in una posizione privilegiata per guidare questo cambiamento.
La presenza di Enel nella regione, con oltre 2.600 MW di energia verde installata e un ampio parco di 111 impianti idroelettrici, testimonia l’impegno dell’azienda verso un futuro a basse emissioni.
Tuttavia, l’approccio virtuoso di Enel non si limita all’eccellenza tecnologica.
Un aspetto cruciale è il coinvolgimento attivo delle comunità locali, garantendo che lo sviluppo energetico sia in armonia con l’ambiente e la cultura dei territori.
Questo significa creare opportunità di lavoro, minimizzare l’impatto paesaggistico e promuovere una consapevolezza diffusa sull’importanza della transizione energetica.
In un contesto globale sempre più attento alla sostenibilità, l’esperienza di Venaus offre un esempio concreto di come l’innovazione, l’integrazione e la partecipazione possano convergere per costruire un futuro energetico più pulito, resiliente e inclusivo.
L’impianto rappresenta, quindi, un banco di prova per un modello replicabile in altre regioni italiane e in contesti internazionali, dove la sfida di conciliare la produzione di energia con la tutela del territorio è sempre più pressante.