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Politecnico di Torino: due finanziamenti ERC per ricerca d’eccellenza

Il Politecnico di Torino consolida la sua posizione di eccellenza nella ricerca scientifica, ottenendo due prestigiosi finanziamenti dall’European Research Council (ERC).
Questi riconoscimenti, frutto di progetti altamente innovativi e ambiziosi, testimoniano l’impegno dell’istituzione nell’affrontare le sfide globali più urgenti e nell’incentivare approcci pionieristici alla ricerca.

Le ricercatrici Marta Tuninetti, del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture (Diati), e Sofia Nannini, del Dipartimento di Architettura e Design (Dad), si sono distinte con proposte di ricerca di eccezionale valore, ottenendo rispettivamente 1.470.000 e 1.485.000 euro.

Il progetto “Tip-Fresh” (Social Tipping Points in the Food System for Freshwater Sustainability), coordinato da Marta Tuninetti, indaga la complessa interazione tra sistemi alimentari e risorse idriche.
L’approccio del progetto va oltre la ricerca di soluzioni tecnologiche immediate, concentrandosi sui “punti di svolta sociale” – quei momenti critici in cui cambiamenti inattesi nelle dinamiche sociali possono determinare cambiamenti radicali e irreversibili nella gestione dell’acqua.

L’obiettivo è identificare e catalizzare questi punti di svolta, promuovendo pratiche sostenibili e modelli di consumo responsabili lungo l’intera filiera agroalimentare, dalla produzione alla distribuzione, fino al consumo finale.
Il progetto considera l’acqua non solo come una risorsa naturale, ma anche come un bene sociale e culturale, profondamente legato alle comunità e alle tradizioni locali.

Parallelamente, il progetto “Animal Farm” (An Architectural History of Intensive Animal Farming, 1570-1992), guidato da Sofia Nannini, adotta una prospettiva storico-architettonica per decostruire le radici delle attuali crisi ambientali e di biodiversità.

Lungi dall’essere un fenomeno recente, l’allevamento intensivo, nella sua evoluzione architettonica, rivela una complessa rete di fattori economici, sociali e politici che hanno plasmato il nostro rapporto con gli animali e l’ambiente.

L’analisi traccia un percorso che va dal XVI al XX secolo, esaminando le innovazioni tecnologiche, le trasformazioni del paesaggio agrario e le implicazioni etiche che hanno accompagnato la crescente industrializzazione della produzione alimentare.
Il progetto non si limita a documentare l’evoluzione dell’architettura degli allevamenti, ma intende offrire una chiave di lettura critica per comprendere le conseguenze a lungo termine di scelte progettuali e modelli di produzione che hanno contribuito alla perdita di biodiversità, all’inquinamento ambientale e al benessere animale compromesso.
Entrambi i progetti, pur con metodologie e focus differenti, si configurano come strumenti potenti per affrontare le sfide del nostro tempo, illuminando la necessità di un approccio interdisciplinare e di una profonda riflessione critica sulle nostre pratiche e modelli di sviluppo.
Il successo di queste iniziative conferma il ruolo del Politecnico di Torino come polo di ricerca all’avanguardia, capace di generare conoscenza e soluzioni innovative per un futuro più sostenibile.

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