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Ponte Umano e Digitale per Gaza: l’ARCI Piemonte si mobilita

Mercoledì 24 settembre, una rete di circoli Arci in Piemonte si propone di creare un ponte umano e digitale con la *Karma*, imbarcazione che fa parte della Global Sumud Flotilla diretta a Gaza.

L’iniziativa, un’azione coordinata in decine di sedi, mira a offrire sostegno morale e visibilità all’equipaggio e al popolo palestinese, in un momento storico segnato da una crisi umanitaria profonda e da un conflitto che suscita interrogativi etici e giuridici di portata globale.

Lungi dall’essere un mero atto di solidarietà, questa operazione rappresenta un impegno concreto dell’ARCI Piemonte, un’associazione che storicamente si è battuta per i diritti umani, la giustizia sociale e l’autodeterminazione dei popoli.

La proiezione simultanea delle dirette dalla *Karma* non è una semplice trasmissione di immagini, ma una piattaforma per la discussione e la sensibilizzazione.
Si intende offrire uno spazio di riflessione sulle cause profonde del conflitto israelo-palestinese, sull’impatto del blocco di Gaza e sulle implicazioni del termine “genocidio”, richiedendo un’analisi approfondita e responsabile.

Andrea Polacchi, presidente ARCI Piemonte, sottolinea come questa iniziativa si inserisca in una mobilitazione più ampia, quella del 22 settembre, che ha visto l’ARCI in prima linea.

L’associazione riconosce la propria responsabilità di agire sia negli spazi sociali, come i circoli, che nelle piazze, trasformando questi luoghi in veri e propri osservatori attenti e partecipi.

L’obiettivo è amplificare il messaggio della Flotilla, non come un’azione isolata, ma come parte di un movimento globale che rivendica il diritto alla dignità e alla libertà per il popolo palestinese.

Questa iniziativa non è solo un atto di supporto logistico o emotivo, ma un tentativo di stimolare un dibattito pubblico più ampio e consapevole.

Si vuole sollevare interrogativi cruciali: quali sono le radici storiche e politiche del conflitto? Quali sono le conseguenze del blocco di Gaza sulla popolazione civile? Qual è il ruolo della comunità internazionale di fronte a questa situazione? E, soprattutto, come possiamo contribuire a costruire un futuro di pace e giustizia per la regione?L’ARCI Piemonte, attraverso questa rete di circoli, si propone di essere una sentinella attenta e responsabile, moltiplicando le voci di chi denuncia le violazioni dei diritti umani e promuovendo un’azione collettiva per la giustizia e la solidarietà.

L’obiettivo finale è contribuire a costruire un mondo in cui la dignità umana sia riconosciuta e rispettata, e in cui il diritto all’autodeterminazione dei popoli sia una realtà concreta.

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