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lunedì 3 Novembre 2025

Profanazione a Casale Monferrato: ferita alla comunità e ai valori.

Un atto di profanazione ha scosso la comunità di Casale Monferrato, precisamente nella parrocchia dell’Assunzione di Maria Vergine nel quartiere Oltreponte.
La scoperta, fatta ieri pomeriggio dal parroco, don Renato Dalla Costa, ha rivelato la presenza di un testo sacro danneggiato, insieme a giornali abbandonati in maniera irrispettosa al centro della navata, come se fossero rifiuti comuni.

La gravità del gesto trascende la sfera puramente religiosa, configurandosi come una ferita aperta al tessuto sociale e culturale della cittadina.
L’episodio ha immediatamente suscitato un’ondata di sconcerto e indignazione, che si è tradotta in una forte presa di posizione da parte del Centro culturale islamico locale, il quale ha espresso una ferma condanna e ha manifestato la propria solidarietà alla comunità cristiana.

Un gesto del genere, sottolinea il centro, non può essere tollerato in una società fondata sul rispetto reciproco e sulla convivenza pacifica.
Federico Riboldi, vicesegretario regionale di Fratelli d’Italia, ha definito l’atto “inaccettabile” e “feroce”, evidenziando come esso colpisca la coscienza collettiva al di là delle appartenenze religiose o ideologiche.

Riboldi ha espresso la speranza che si tratti dell’azione impulsiva e sconsiderata di individui isolati, ma ha prontamente aggiunto che, qualora il gesto fosse motivato da un sentimento di odio verso la fede cristiana o da fanatismi ideologici, si tratterebbe di un “fatto gravissimo” che richiederebbe una risposta decisa e inequivocabile da parte delle istituzioni.

Il commento di Riboldi tocca un punto cruciale: la fede cristiana, anche per chi non ne fa parte, rappresenta un pilastro fondamentale dell’identità culturale e dei valori morali che hanno plasmato l’Italia.
Distruggere o profanare simboli religiosi significa, in realtà, colpire le radici stesse della nostra civiltà, erodendo il senso di appartenenza e compromettendo la coesione sociale.

L’accaduto solleva interrogativi complessi sulla crescente polarizzazione sociale, sull’erosione del rispetto per le istituzioni e sui pericoli del fondamentalismo, qualunque sia la sua matrice.
La parrocchia, luogo di culto e punto di riferimento per la comunità, è stata violata, ma la ferita è più ampia e riguarda l’intera collettività.
È necessario un profondo ripensamento dei valori e un rinnovato impegno per promuovere il dialogo interreligioso, la tolleranza e il rispetto reciproco, affinché simili atti non abbiano più spazio nella nostra società.
La risposta a questo gesto non può essere solo una condanna, ma un’azione concreta per rafforzare i legami sociali e riaffermare i principi di convivenza civile.

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