domenica 28 Settembre 2025
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Torino

Protesta a Torino: indagini sulla bloccata stazione Porta Susa

Le attività di indagine della Divisione Operativa Investigativa (Digos) della Questura di Torino sono focalizzate sull’identificazione dei partecipanti all’azione di protesta che ha temporaneamente paralizzato l’accesso ferroviario alla stazione di Porta Susa.
L’evento, protrattosi per circa due ore, ha generato un’interruzione significativa del servizio pubblico e ha dato luogo a contestazioni legali, con l’ipotesi di reati che includono l’illegale occupazione di infrastrutture ferroviarie e l’interruzione dolosa di un servizio essenziale per la collettività.
L’azione di protesta si è sviluppata in prossimità di una manifestazione di ampio respiro, organizzata in segno di solidarietà alla “Global Sumud Flotilla”, un’iniziativa che mira a rompere il blocco navale imposto alla Striscia di Gaza.

La mobilitazione popolare aveva visto la partecipazione di circa tremila persone, un dato che testimonia l’entità del sentimento pro-palestinese nel territorio.
Circa settecento attivisti, provenienti prevalentemente da contesti legati a centri sociali autogestiti, collettivi studenteschi, gruppi antagonisti e associazioni anarchiche, hanno forzato l’accesso alla stazione, trasformando un momento di espressione pacifica in un’azione di disobbedienza civile.
La scelta di occupare i binari, infrastruttura cruciale per la mobilità urbana e interregionale, suggerisce un intento volto a massimizzare l’impatto mediatico dell’evento e a esercitare pressione sulle istituzioni.

Durante l’occupazione, sono state tracciate sui muri e sulle banchine della stazione scritte e simboli che includevano messaggi di natura intimidatoria rivolti alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Queste espressioni, oltre a configurare potenziali reati di minaccia e vilipendio delle istituzioni, sollevano interrogativi sulla natura dell’azione di protesta e sulle motivazioni dei suoi partecipanti.
L’indagine è ora volta a ricostruire la dinamica dell’evento, a identificare i responsabili e a valutare l’eventuale presenza di elementi che possano configurare una pianificazione organizzata e premeditata dell’azione, nonché a quantificare l’impatto economico e sociale derivante dall’interruzione del servizio ferroviario.
Si stanno inoltre analizzando i filmati di sorveglianza per ricostruire il percorso dei manifestanti e individuare eventuali leader o figure chiave nell’organizzazione della protesta.

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