Nel cuore della Valle di Susa, la questione dell’alta velocità Torino-Lione continua a generare tensione e mobilitazione.
Nella notte trascorsa, un’azione di protesta, orchestrata da un gruppo di attivisti, ha interrotto il perimetro di un cantiere in corso d’opera, trasformando la quiete notturna in un palcoscenico di contestazione.
Il gruppo, composto da circa cinquanta persone provenienti da un campeggio studentesco situato in località Traduerivi – un punto di riferimento per la resistenza no-TAV – ha superato le barriere esterne del cantiere, penetrando nell’area di lavori.
L’azione, documentata e diffusa online attraverso un breve video, ha visto gli attivisti impegnati in una vibrante percussione sulle recinzioni, un gesto simbolico volto a denunciare e interrompere l’avanzamento delle opere.
L’azione non si è limitata a un atto di rumore; gli attivisti hanno proceduto a danneggiare un’infrastruttura idrica, utilizzando l’acqua come elemento di sfida, un “saluto bagnato”, come descritto nel messaggio associato al video.
Questo gesto, oltre a rappresentare un atto di sabotaggio, si configura come un atto performativo, volto a comunicare in modo diretto e provocatorio la loro opposizione al progetto.
Il campeggio studentesco, promosso dal Kollettivo studentesco autonomo, rappresenta un punto d’aggregazione e di resistenza.
L’iniziativa, programmata fino al 21 luglio, mira a mantenere alta l’attenzione pubblica sulla questione, fornendo un luogo di discussione, organizzazione e supporto per i movimenti locali e per i partecipanti provenienti da altre realtà.
La risposta delle forze dell’ordine, presenti con personale anche in assetto antisommossa, ha mirato a monitorare la situazione e a prevenire ulteriori escalation.
L’episodio rientra in un quadro di contrasti che caratterizzano la Valle di Susa da anni, una spirale di proteste, interventi delle autorità e giudizi divergenti sulla legittimità e l’impatto del progetto TAV.
L’azione di quella notte, pur nella sua brevità e nella sua natura simbolica, riafferma la volontà di contestazione di un movimento che non intende arrendersi nella difesa del territorio e delle proprie rivendicazioni.
Il futuro della linea ferroviaria, e con esso il destino di quella porzione di Valle, resta appeso a un equilibrio fragile e in continuo mutamento.