Un’operazione dei Carabinieri della Compagnia di Chieri ha portato all’arresto di tre individui, tutti residenti nella cintura urbana torinese e con precedenti penali, in seguito a una complessa indagine riguardante due rapine e un tentativo di assalto perpetrati a danno di un ufficio postale a Villastellone.
Le ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse su richiesta della Procura di Torino, attestano la gravità dei reati contestati: rapina aggravata in concorso, tentata rapina e sequestro di persona, evidenziando la pianificazione e la premeditazione alla base delle azioni criminali.
L’evento precipuitante dell’indagine risale ad agosto 2024, quando la banda, agendo con notevole spietatezza, immobilizzò la direttrice dell’ufficio postale, legandola a una sedia con fascette di plastica.

Questa azione, volta a garantire una fuga agevole, permise ai malviventi di asportare un ingente quantitativo di denaro, superiore ai 40.
000 euro.

L’immobilizzazione della direttrice, elemento distintivo della prima rapina, suggerisce una conoscenza pregressa delle procedure operative dell’ufficio e una volontà di neutralizzare qualsiasi possibile resistenza.
Circa un mese e mezzo dopo, la stessa organizzazione criminale tentò un secondo assalto, che però fallì a causa dell’intervento delle forze dell’ordine.

La perquisizione dei luoghi abbandonati dai rapinatori rivelò un arsenale di strumenti e oggetti destinati a intimidire e neutralizzare le vittime, inclusi armi da taglio, fascette di plastica, mascherine, occhiali protettivi e, in modo particolarmente inquietante, un finto ordigno esplosivo.
La presenza di un finto ordigno, elemento di una violenza simbolica volta ad amplificare il terrore e la confusione, denota una volontà di esercitare un controllo psicologico sulle vittime e sulla comunità locale.

L’attività investigativa, condotta con scrupolo e metodicità, si è basata su un’attenta analisi tecnica e un’ampia consultazione di filmati di sorveglianza.

La ricostruzione dei movimenti e delle frequentazioni della banda ha richiesto un notevole sforzo di correlazione dei dati, rivelando connessioni e schemi comportamentali che hanno permesso di identificare i responsabili.

L’utilizzo di tecniche investigative avanzate, come l’analisi forense dei video e la geolocalizzazione, ha contribuito in modo significativo alla risoluzione del caso.
Un quarto individuo, ritenuto parte integrante del gruppo criminale in qualità di autista, al momento non è stato sottoposto a misure cautelari a causa di elementi probatori insufficienti, lasciando aperta la possibilità di ulteriori sviluppi nell’indagine.
Gli arrestati sono attualmente detenuti presso le strutture carcerarie di Lorusso e Cutugno di Torino, in attesa del prosseguimento del procedimento giudiziario.
L’operazione dei Carabinieri rappresenta un successo nell’attività di contrasto alla criminalità organizzata e un segnale forte per la sicurezza dei cittadini.