La recente revoca dell’ordinanza comunale riguardante l’uso di indumenti che coprono integralmente il volto a Trino Vercellese non implica un’abrogazione della disciplina giuridica sottostante, ma piuttosto una valutazione dinamica e contestuale delle misure amministrative. Come il sindaco Daniele Pane ha chiarito attraverso i canali social, l’ordinanza, inizialmente introdotta come risposta a una specifica problematica di ordine pubblico – la presenza di individui a volto coperto in spazi pubblici – si è rivelata superflua in seguito all’identificazione e all’informativa fornita a tali soggetti riguardo alla legislazione nazionale.È fondamentale comprendere che l’ordinanza comunale rappresentava un intervento di carattere temporaneo e localizzato, volto a rafforzare l’applicazione della normativa nazionale che già prevede limitazioni alla possibilità di circolare in pubblico con il volto coperto, ove non sussistano giustificazioni riconosciute dalla legge. Questa restrizione, sancita a livello nazionale, trova fondamento nella necessità di garantire l’identificabilità dei cittadini e la sicurezza pubblica, elementi imprescindibili per il corretto funzionamento della convivenza civile e l’efficace perseguimento dei diritti e dei doveri.La decisione di revocare l’ordinanza testimonia l’attenzione delle autorità locali al principio di proporzionalità nell’esercizio del potere amministrativo. Un’ordinanza comunale, per quanto motivata da preoccupazioni legittime, non può protrarsi nel tempo se la situazione che l’ha generata si risolve. L’intervento temporaneo si è rivelato efficace nel comunicare l’importanza del rispetto della legge e nell’agevolare l’adeguamento dei soggetti coinvolti.Tuttavia, la revoca dell’ordinanza non deve essere interpretata come un allentamento della vigilanza. La legge nazionale, che ne costituisce il pilastro, rimane in vigore e le autorità comunali mantengono la responsabilità di farla rispettare, intervenendo con i mezzi più appropriati qualora si verifichino nuove situazioni che richiedano un’azione correttiva. La questione sollevata evidenzia, inoltre, la complessità di bilanciare la tutela della sicurezza pubblica con il rispetto delle libertà individuali e delle espressioni culturali, un equilibrio delicato che richiede una costante riflessione e un approccio sensibile al contesto sociale. La vicenda trinese rappresenta un esempio di come l’amministrazione locale possa modulare le proprie azioni in risposta a specifiche esigenze, pur nel rispetto del quadro normativo nazionale e dei principi costituzionali.
Revoca ordinanza a Trino: sicurezza e libertà in equilibrio
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