sabato 11 Ottobre 2025
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Russia Today: Torino e Cagliari epicentro di propaganda russa in Italia

Un’ombra insidiosa si allunga sul panorama culturale italiano, manifestandosi attraverso una proliferazione di eventi di propaganda orchestrati da Russia Today (RT), un canale di informazione strettamente legato al governo russo.
Torino, in compartecipazione con Cagliari, emerge come epicentro di questa attività, registrando il maggior numero di iniziative – cinque in totale – in palese violazione del regolamento europeo del 2022 che impone restrizioni mirate a canali di informazione funzionali a operazioni di influenza esterne.
La denuncia, contenuta in un recente dossier elaborato da Europa Radicale e accompagnata da una lettera aperta al Ministro della Difesa Guido Crosetto, rivela un quadro preoccupante di come Mosca stia tentando di modulare il dibattito pubblico e influenzare l’opinione in Italia.

Il dossier, un’analisi dettagliata delle attività di Russia Today e di altre piattaforme affiliate, sottolinea come l’Italia si sia rivelata un terreno fertile per la diffusione di narrative distorte e per la promozione di un’immagine edulcorata del regime di Vladimir Putin. Sebbene due degli eventi torinesi siano stati fortunatamente annullati, la loro iniziale programmazione testimonia una strategia deliberata di infiltrazione culturale e di sovversione democratica.

L’indagine di Europa Radicale ha portato alla luce ben 158 iniziative analoghe in tutto il Paese dal 2024, evidenziando un’intensificazione delle operazioni di influenza russa.
L’Emilia-Romagna, con 27 iniziative, si posiziona al vertice della classifica regionale, mentre il Piemonte, nonostante la rilevanza di Torino, non figura tra le prime cinque aree geografiche coinvolte.
Questa disparità potrebbe riflettere differenti livelli di vigilanza locale o diverse sensibilità nei confronti delle implicazioni geopolitiche di tali attività.

La lettera aperta al Ministro Crosetto non è una semplice denuncia, ma un appello all’azione.

Si sollecita l’intervento del Ministero della Difesa, in collaborazione con il Ministero dell’Interno, per emanare una specifica direttiva ai prefetti di tutto il Paese.
Questa circolare dovrebbe fornire istruzioni chiare e dettagliate sull’applicazione rigorosa del regolamento europeo, garantendo che le attività di RT e di altre piattaforme simili siano adeguatamente monitorate, controllate e, se necessario, interrotte.

La questione non si limita a un problema di conformità normativa, ma investe la salvaguardia dei principi fondamentali della democrazia, l’integrità del dibattito pubblico e la libertà di informazione.

La guerra ibrida, come la definiscono i firmatari, non si combatte solo con armi convenzionali, ma anche con la disinformazione, la propaganda e la manipolazione dell’opinione pubblica.
Contrastare queste minacce richiede una risposta coordinata e determinata da parte delle istituzioni italiane, unita a una maggiore consapevolezza e resilienza da parte dei cittadini.

La tutela della sovranità informativa, in definitiva, è un dovere imprescindibile per la preservazione della democrazia.

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