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giovedì 13 Novembre 2025

San Luigi Orbassano: la Discharge Room, un modello innovativo per la sanità.

Il San Luigi di Orbassano ha introdotto un modello innovativo di gestione post-ricovero, la Discharge Room, che in poco più di un anno e mezzo ha generato un impatto significativo sull’efficienza operativa e sulla qualità dell’assistenza, liberando risorse per oltre 1,4 milioni di euro e restituendo 3.586 giornate di degenza ai reparti.
Questa iniziativa, avviata nell’aprile 2024, rappresenta un esempio pionieristico in Italia di gestione infermieristica dedicata alla fase di transizione dal ricovero alla dimissione, affrontando una problematica spesso trascurata ma cruciale per il flusso ospedaliero.

La Discharge Room, con i suoi 12 posti letto attivi h24, accoglie pazienti clinicamente stabilizzati e con diagnosi definita, provenienti principalmente dal Pronto Soccorso (72%) o dal 118, ma anche da altri reparti di degenza.

Si tratta di individui, spesso temporaneamente non autosufficienti, che necessitano di un supporto infermieristico intensivo ma non richiedono una sorveglianza medica continua.

Il modello si focalizza sull’assistenza infermieristica personalizzata, includendo la gestione della terapia, il monitoraggio dei parametri vitali, il supporto all’igiene personale e l’educazione del paziente e dei familiari per la continuità delle cure a domicilio o in strutture extraospedaliere.
L’introduzione della Discharge Room ha permesso di alleggerire la pressione sui letti ospedalieri, consentendo una più rapida disponibilità per nuovi ricoveri e ottimizzando l’utilizzo del personale sanitario.
Davide Minniti, direttore generale del San Luigi, sottolinea come questa soluzione innovativa favorisca una gestione più razionale del percorso di cura, migliorando l’efficienza complessiva del sistema sanitario.
L’approccio infermieristico centralizzato facilita la comunicazione e la collaborazione tra i diversi professionisti coinvolti, garantendo una presa in carico globale del paziente e una transizione più fluida verso il successivo livello di cura.

L’iniziativa non solo contribuisce a un uso più efficiente delle risorse economiche, ma riflette un cambiamento di paradigma nell’organizzazione della sanità, ponendo al centro il paziente e le sue esigenze.

Federico Riboldi, assessore alla Sanità del Piemonte, evidenzia come il modello Discharge Room incarni la valorizzazione delle competenze infermieristiche e la capacità di innovare per migliorare l’esperienza del paziente.
La distribuzione dell’utilizzo della Discharge Room riflette le specifiche esigenze dei diversi reparti, con una prevalenza nell’Ortopedia (30%), Medicina Interna (21%), Neurologia (12%) e Pneumologia (10%), suggerendo un potenziale di estensione a ulteriori aree specialistiche.

L’analisi dei dati preliminari evidenzia come il modello Discharge Room non sia solo un’ottimizzazione logistica, ma una strategia per un’assistenza più umana e centrata sul paziente, in grado di rispondere efficacemente alle sfide poste dalla crescente domanda di servizi sanitari e dall’invecchiamento della popolazione.

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