L’impegno pluriennale della Fondazione Onda Ets, pilastro nella promozione di un modello sanitario sensibile alle differenze di genere, si consolida con l’assegnazione di tre Bollini Rosa all’Ospedale Sant’Anna, parte integrante del complesso della Città della Salute e della Scienza di Torino, per il biennio 2026-2027.
La cerimonia, celebrata presso il Ministero della Salute, sottolinea il valore di un riconoscimento biennale, erogato dalla fondazione fin dal 2007, che premia le strutture sanitarie capaci di trascendere l’approccio tradizionale, focalizzandosi non solo sulle problematiche specifiche della salute femminile, ma anche sulla gestione in ottica di genere di patologie che impattano indistintamente uomini e donne.
Questo riconoscimento, che porta a 370 il numero complessivo di ospedali inclusi nella rete virtuosa, testimonia un percorso di crescita e consapevolezza nel sistema sanitario nazionale.
La rete, istituzionalmente riconosciuta, si distingue per un’attenzione costante e mirata alle esigenze della salute femminile, offrendo alle donne strumenti e informazioni per orientarsi nella scelta del percorso di cura più appropriato.
L’ampliamento delle specialità cliniche considerate – con l’introduzione, quest’anno, dell’Oftalmologia, della Medicina del Dolore e della Disciplina del Dolore, e il reinserimento della Pediatria – riflette la volontà di abbracciare una visione sempre più ampia e inclusiva.
“Il Bollino Rosa, nelle sue dodici edizioni, ci offre l’opportunità cruciale di rinnovare il nostro focus sulla salute orientata al genere femminile”, afferma Francesca Merzagora, Presidente di Fondazione Onda Ets.
“La nostra missione è duplice: stimolare gli ospedali ad adottare un approccio personalizzato, tenendo conto delle specifiche esigenze della donna in ogni fase della vita, e incoraggiare le donne a sfruttare appieno i percorsi di prevenzione, diagnosi e cura offerti dalla rete ospedaliera.
” La distribuzione dei Bollini – con 145 strutture insignite con tre Bollini, 183 con due e 42 con un Bollino – evidenzia il gradiente di impegno e l’evoluzione costante delle pratiche sanitarie.
L’iniziativa si pone, dunque, come motore di cambiamento, promuovendo un sistema sanitario più equo, attento e capace di rispondere alle esigenze specifiche di ogni individuo, superando la tradizionale dicotomia di genere e favorendo un approccio olistico e centrato sulla persona.
L’obiettivo è costruire un futuro in cui la salute femminile non sia un’appendice, ma un elemento integrante di un sistema sanitario universalmente accessibile e attento alle diversità.






