sabato 11 Ottobre 2025
16.8 C
Torino

Slow Food: cibo, pace e diritti umani sulla via Perugia-Assisi

Slow Food Italia si unisce con convinzione alla Marcia Perugia-Assisi della Pace e della Fraternità, un appuntamento annuale che quest’anno assume un significato ancora più profondo, illuminando il legame indissolubile tra sicurezza alimentare, stabilità sociale e prevenzione dei conflitti.

La delegazione, composta da un gruppo di circa cinquanta attivisti e guidata dai vicepresidenti Francesco Sottile e Federico Varazi, insieme alla direttrice generale Serena Milano, porterà con sé uno striscione che proclama il “Diritto al cibo per tutte e tutti”, un diritto umano fondamentale troppo spesso violato.
La partecipazione a questa marcia non è un gesto isolato, ma un’espressione tangibile dei valori fondanti di Slow Food: la difesa della biodiversità alimentare, la promozione di pratiche agricole sostenibili, la valorizzazione delle comunità locali e, soprattutto, la costruzione di un mondo più giusto e pacifico.
La comprensione che il cibo non sia una merce speculativa, ma un diritto inalienabile, è al centro dell’impegno di Slow Food, che condanna fermamente l’uso del cibo come strumento di guerra, una strategia nefasta che affligge diverse regioni del globo.

Serena Milano, direttrice generale di Slow Food Italia, sottolinea con lucidità come le dinamiche di conflitto siano sempre più strettamente legate alla competizione per le risorse primarie.

L’economia di mercato sfrenata e il consumismo imperante, che permeano la nostra società, alimentano una spirale distruttiva: deforestazione su larga scala, inquinamento devastante degli oceani, sfruttamento del lavoro umano, repressione delle voci dissenzienti, escalation di conflitti armati, fino alla tragica prospettiva di genocidio, con la distruzione di intere popolazioni, la loro storia millenaria, la loro terra, la loro cultura.
Federico Varazi, vicepresidente di Slow Food Italia, ribadisce come la partecipazione alla Marcia della Pace e della Fraternità rappresenti un’azione coerente con l’etica di Slow Food.

Oggi, nel contesto globale, fame e conflitti si alimentano reciprocamente, creando un circolo vizioso di sofferenza e instabilità.
La mancanza di accesso a cibo nutriente genera tensioni sociali, che possono sfociare in violenze; le guerre, a loro volta, interrompono le filiere alimentari, aggravano la povertà e rendono ancora più precaria la situazione alimentare.
Francesco Sottile, membro del consiglio direttivo di Slow Food Italia, interviene per evidenziare l’urgenza di un approccio olistico alla sicurezza alimentare, che integri la diplomazia, lo sviluppo sostenibile e la giustizia sociale.

La sua partecipazione all’Assemblea dell’ONU dei Popoli il 11 ottobre sottolinea l’impegno di Slow Food a livello internazionale per promuovere un sistema alimentare globale più equo e resiliente, in grado di garantire il diritto al cibo per tutti, oggi e per le generazioni future.

L’obiettivo è superare un modello che vede il cibo come un mero fattore di profitto, riconoscendone invece il ruolo cruciale per la dignità umana, la stabilità sociale e la pace duratura.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -