La ventiquattresima edizione della Stracandiolo – Corri per la Ricerca ha illuminato il panorama sportivo piemontese, attirando un flusso di quasi mille partecipanti e rafforzando un’eredità di impegno sociale e promozione della salute. L’evento, tappa consolidata del calendario regionale Fidal e Uisp, si è confermato un potente veicolo di sensibilizzazione e raccolta fondi a sostegno della lotta contro il cancro, un male che affligge milioni di persone nel mondo.La partenza e l’arrivo, simbolicamente, si sono materializzati all’ombra dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, un centro oncologico di fama internazionale, punto di riferimento per la cura e la ricerca avanzata nel campo della lotta contro il cancro. La scelta del luogo non è casuale: sottolinea l’intima connessione tra l’evento sportivo e l’eccellenza scientifica che lo ospita. La somma derivante dalle iscrizioni, pari a circa quindicimila euro, è stata interamente devoluta alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, co-organizzatrice dell’evento in collaborazione con Torino City Marathon, dimostrando un modello virtuoso di collaborazione tra enti pubblici e privati per il bene della comunità.La competizione ha visto emergere Lorenzo Manganaro (Torino Road Runner) come vincitore maschile, con un tempo di 26’53”, seguito da Elisa Viora (sempre Torino Road Runner) che ha tagliato il traguardo in 31’27”. Oltre alla performance agonistica, la Stracandiolo incarna un’esperienza condivisa, un momento di aggregazione che coinvolge famiglie, appassionati e volontari. Il percorso, lungo 8,2 chilometri, rappresenta un anello di congiunzione tra la città e l’istituto, un viaggio simbolico verso la speranza e la resilienza.Gianmarco Sala, direttore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, ha sottolineato come l’evento storico non sia solo una gara, ma un’espressione tangibile del profondo legame tra sport e impegno sociale. La partecipazione massiccia dei runner e degli spettatori testimonia un’adesione ai valori fondamentali di Candiolo: la cura del paziente, l’innovazione nella ricerca e la generosità verso il prossimo. Queste risorse economiche, unite all’impegno di un team di 800 professionisti – medici, tecnici di laboratorio, ricercatori, infermieri e altro personale specializzato – alimentano la macchina della ricerca oncologica, alimentando la speranza di terapie più efficaci e personalizzate. La Stracandiolo, quindi, si configura non solo come una competizione sportiva, ma come un investimento nel futuro della salute, un atto di generosità che contribuisce a dare forma a un domani più sereno per tutti. Il successo dell’evento evidenzia come lo sport possa essere un potente strumento di sensibilizzazione e di raccolta fondi, capace di mobilitare comunità e di generare un impatto positivo e duraturo.
Stracandiolo: Sport, Solidarietà e Ricerca contro il Cancro
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