venerdì 3 Ottobre 2025
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Studenti in protesta: occupata la sede centrale ad Alessandria

Un’azione di protesta, nata sotto l’egida di uno sciopero nazionale promosso da CGIL e altri sindacati di base, ha visto un centinaio di studenti provenienti dal liceo ‘Umberto Eco’ e da altre istituzioni scolastiche alessandrine interrompere le lezioni, culminando in un’occupazione simbolica della sede centrale di Piazza Matteotti.
L’azione, orchestrata dal Coordinamento Studentesco, si presenta come una rivendicazione di spazi di espressione e di partecipazione all’interno di un ambiente scolastico percepito come inadeguato e silente.

L’occupazione non si configura come un mero atto di disobbedienza, bensì come una manifestazione di profonda inquietudine e un rifiuto di accettare un’omertà istituzionale in merito alla questione palestinese.

Gli studenti denunciano una scuola che, anziché favorire un dibattito aperto e costruttivo sulle complessità del conflitto israelo-palestinese, tende a soffocare qualsiasi tentativo di analisi critica e di solidarietà.
Questa repressione, a loro avviso, non è solo un’inaccettabile limitazione della libertà di pensiero, ma anche un grave errore pedagogico che impedisce una formazione completa e consapevole.

La protesta si inserisce in un contesto globale di crescente preoccupazione per la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, dove la popolazione civile subisce da anni le conseguenze devastanti di un conflitto armato che ha generato carenza di cibo, acqua e assistenza medica.

Gli studenti esprimono una forte empatia nei confronti del popolo palestinese, colpito da un’ondata di violenza e privazioni che definiscono, apertamente, come genocidio.
L’intercettazione e l’arresto illegale dell’equipaggio della Global Sumud Flotilla, impegnato nella consegna di aiuti umanitari, rappresenta un ulteriore atto di ingiustizia che non può essere ignorato.

La scelta di occupare la sede scolastica non è casuale, ma mira a sensibilizzare l’intera comunità educativa – docenti, personale amministrativo, genitori e studenti – sull’urgenza di un impegno concreto a favore dei diritti umani e della giustizia globale.
Gli occupanti rivendicano una scuola che non si limiti a trasmettere nozioni, ma che promuova attivamente la cittadinanza attiva e responsabile, incoraggiando gli studenti a sviluppare un pensiero critico e a prendere posizione di fronte alle ingiustizie del mondo.

L’atto di protesta, dunque, si configura come un appello a una scuola più inclusiva, dialogante e coraggiosa, capace di formare cittadini consapevoli e impegnati nella costruzione di un futuro di pace e giustizia per tutti.

Gli studenti di Alessandria dichiarano con fermezza la loro posizione, rifiutando l’indifferenza e scegliendo di schierarsi a fianco del popolo palestinese.

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