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domenica 26 Ottobre 2025

Superbonus, Truffa da 9 Milioni: Denunciati 24 Imprenditori

Un’articolata operazione della Guardia di Finanza di Alessandria ha portato alla denuncia di ventiquattro individui, tra cui figure apicali di imprese e professionisti, per presunte frodi fiscali e truffa aggravata ai danni dell’erario.

L’inchiesta, innescata da un’approfondita analisi del rischio condotta dai finanzieri locali, si concentra su irregolarità legate all’utilizzo improprio dei crediti d’imposta derivanti dal Superbonus 110%, un incentivo cruciale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) finanziato con risorse europee.
Il fulcro dell’indagine ruota attorno a un complesso sistema di manipolazione finalizzato ad aggirare le normative che limitano l’accesso al Superbonus per le società.

I soggetti coinvolti, persone fisiche formalmente titolari di contratti di comodato e usufrutto, gestivano immobili di proprietà di sette società commerciali.
Questi immobili erano stati oggetto di interventi di riqualificazione edilizia per i quali veniva richiesto il Superbonus.

Il meccanismo fraudolento prevedeva la cessione dei crediti d’imposta alle imprese appaltatrici tramite lo sconto in fattura, le quali a loro volta li convertivano in liquidità attraverso intermediari finanziari autorizzati.

Le indagini della Guardia di Finanza hanno rivelato come i contratti di comodato e usufrutto fossero finzione, vere e proprie “opere d’ingegno” create ad hoc per eludere il divieto legislativo che esclude le società dalla fruizione del Superbonus.
Questo sistema, abilmente orchestrato, mirava a sfruttare l’incentivo statale in modo illegittimo, distorcendo il mercato e defraudando lo Stato di risorse destinate a interventi di pubblica utilità.
L’azione della Guardia di Finanza si è concretizzata in sequestri preventivi che hanno interessato un patrimonio di oltre 9 milioni di euro, comprendendo non solo liquidità in contanti e somme depositate su conti correnti, ma anche polizze assicurative, buoni postali, fondi comuni di investimento, fondi pensione, autoveicoli di lusso, beni immobiliari sia residenziali che destinati all’ospitalità, partecipazioni societarie e orologi di pregio.

Questa misura fittizia, volta a garantire il recupero di eventuali proventi illeciti, dimostra la portata dell’operazione e l’impegno delle autorità nell’accertamento e nella repressione di reati finanziari.

L’inchiesta pone interrogativi profondi sull’efficacia dei controlli e sulla necessità di rafforzare i meccanismi di prevenzione per evitare che incentivi pubblici, concepiti per stimolare l’economia e migliorare la qualità della vita dei cittadini, vengano utilizzati per scopi illeciti, minando la fiducia dei contribuenti e compromettendo la sostenibilità del sistema finanziario.
L’operazione evidenzia, inoltre, la crescente sofisticazione delle tecniche fraudolente utilizzate per aggirare le normative, richiedendo un continuo aggiornamento delle competenze e degli strumenti a disposizione delle forze dell’ordine e delle autorità giudiziarie.

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