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lunedì 17 Novembre 2025

Tensione a Torino: Arrestato studente, il collettivo denuncia la repressione.

L’arresto di un diciottenne, figura di riferimento all’interno di un collettivo studentesco torinese, ha acceso un’ulteriore ondata di tensione nel panorama del dissenso giovanile.
L’operazione, condotta questa mattina dalla Digos, lo ha visto colpito in seguito agli scontri avvenuti venerdì scorso di fronte alla sede della Città Metropolitana.

Le accuse, formulate sulla base di riscontri documentali – video e fotografie – lo vedono responsabile di aggressione agli agenti di polizia con lancio di oggetti.
La misura cautelare degli arresti domiciliari precede un imminente processo con celebrazione immediata, una procedura nota come direttissima, che consente l’applicazione della giustizia in tempi più rapidi.

La vicenda si colloca all’interno di un contesto di crescente mobilitazione studentesca, segnato da mesi di occupazioni e proteste in numerose scuole della città.

La reazione del Kollettivo Studentesco Autonomo non si fa attendere, denunciando l’episodio come una manovra volta a disarticolare il movimento studentesco, a intimidire i partecipanti alle manifestazioni e a minimizzare l’impatto delle azioni collettive, attribuendo la responsabilità a un singolo individuo.
Il collettivo sottolinea la natura repressiva e strumentale dell’azione governativa, interpretandola come un tentativo di soffocare il malcontento giovanile, esasperato da scelte politiche percepite come dannose per il futuro della scuola.

L’accusa è quella di privilegiare investimenti in ambito militare a scapito dell’istruzione, con un taglio previsto di 600 milioni di euro destinati al sistema scolastico.
La nota diffusa sui social media esprime indignazione, ma anche una prevedibilità derivante da una spirale di tensioni già in atto.
La solidarietà verso l’arrestato è totale e la promessa di non cedere di fronte a tali pressioni è netta.
Si annuncia una escalation della protesta, con l’invito esplicito a bloccare ogni attività, un segnale di determinazione a non disperdere l’energia collettiva.

Due altri studenti, identificati durante gli stessi disordini, sono stati denunciati a piede libero, evidenziando l’ampiezza del coinvolgimento e la complessità del quadro degli eventi.

L’episodio riapre il dibattito sulla gestione delle proteste studentesche e il ruolo delle forze dell’ordine, ponendo l’accento sulla necessità di un dialogo costruttivo e di soluzioni concrete per le istanze che emergono dal mondo della scuola.

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