Un atto di disobbedienza civile e un appello urgente si sono concretizzati questo pomeriggio a Torino, dove un gruppo composto da attivisti di Fridays For Future e Extinction Rebellion ha interrotto l’accesso all’Inalpi Arena, teatro delle prestigiose Atp Finals.
L’azione, che ha seguito il corteo dello Sciopero Globale per il Clima, ha visto i manifestanti sedersi davanti ai tornelli, sollevando cori e srotolando striscioni provocatori come “Sinner, speak about climate” e “Crisi climatica: ultimo set!”.
L’azione non si limita a una critica allo sport come spettacolo.
Gli attivisti denunciano una progressiva marginalizzazione della crisi climatica nel dibattito pubblico, invitando il mondo dello sport, con la sua enorme influenza e visibilità, a trascendere la mera performance e a diventare un veicolo di sensibilizzazione e cambiamento.
“Lo sport può dare voce a una battaglia che troppo spesso viene soffocata”, afferma Tommaso, portavoce di Fridays For Future, sottolineando la paradossale situazione torinese: una città che supera costantemente i limiti di respirabilità fissati dall’OMS, rendendo pericoloso praticare sport all’aperto.
Questa contraddizione rende ancora più urgente l’azione.
Il focus non si arresta a livello locale.
Gli ambientalisti sottolineano l’incongruenza tra la celebrazione di eventi sportivi su larga scala e la realtà di un pianeta in sofferenza.
In vista della Cop30, sollecitano una radicale ri-prioritizzazione degli investimenti globali, destinando le risorse dal riarmo a una giusta transizione ecologica.
Lo sciopero della mattina e l’azione di fronte alle Atp Finals rappresentano un monito ai governi: le responsabilità per l’aggravarsi della crisi climatica non saranno dimenticate e l’urgenza di agire è imperativa.
L’interruzione dell’accesso all’arena si configura come una protesta contro una cultura dell’evento che sovrasta le reali necessità di una città e di un pianeta.
Gli ambientalisti criticano la cementificazione incontrollata e la mobilità insostenibile, argomenti che alimentano la vulnerabilità urbana.
Torino, sostengono, deve emanciparsi da un modello di sviluppo obsoleto, abbracciando soluzioni innovative e sostenibili già implementate in molte città europee.
L’obiettivo è quello di definire un nuovo paradigma urbano, un esempio di resilienza e responsabilità ambientale che vada oltre la mera ospitalità di eventi globali, concentrandosi invece sulla qualità della vita e sulla protezione del futuro.
La richiesta è chiara: non più spettacoli effimeri, ma azioni concrete per un futuro abitabile.







