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mercoledì 12 Novembre 2025

Torino, la Polizia sgomina reti di spaccio: 5 arresti

Torino, una città attraversata da complesse dinamiche socio-criminali, è stata teatro di una serie di interventi mirati da parte della Polizia di Stato, coordinati dalla Procura della Repubblica.

Le operazioni, condotte dalla squadra mobile, diretta dal dirigente Davide Corazzini, hanno portato all’arresto di cinque individui coinvolti in attività di spaccio di sostanze stupefacenti, evidenziando la persistente presenza di reti di distribuzione e l’adattabilità dei traffici illeciti.
Il primo arresto, avvenuto in via Livorno, ha riguardato un cittadino marocchino di 34 anni.

Il tentativo di fuga a bordo di un monopattino, unitamente al disperato gesto di voler eliminare un involucro contenente cocaina, suggerisce un coinvolgimento consolidato e la consapevolezza del rischio.
La presenza di 350 euro in contanti solleva interrogativi sulla provenienza del denaro e sull’effettivo ruolo dell’individuo nella filiera dello spaccio.

Un’operazione più ampia si è svolta nel Parco Sempione, dove è stato arrestato un cittadino gabonese di 30 anni.
Il sequestro di ingenti quantità di sostanze stupefacenti – 334 grammi di cocaina, 240 di eroina, crack e 420 euro in contanti – rivela un potenziale di diffusione del fenomeno particolarmente elevato.
La perquisizione domiciliare ha ampliato il quadro, mettendo in luce la complessità dell’organizzazione e la capacità di accumulare risorse finanziarie.

Il ritrovamento di oltre 300 grammi di eroina, 350 di cocaina e una cinquantina di dosi di crack rappresenta una seria minaccia per la salute pubblica e la sicurezza urbana.

L’attività di contrasto si è estesa alla Barriera di Milano, dove un cittadino ghanese di 35 anni è stato sorpreso a cedere crack a una donna presso una fermata dell’autobus, tra via Livorno e corso Umbria.
Questo episodio sottolinea la pervasività del problema, che si manifesta anche in luoghi di transito e aggregazione sociale.
Gli ulteriori arresti nel quartiere San Donato, che coinvolgono un senegalese sorpreso a vendere droga e un italiano di 20 anni trovato in possesso di un panetto di hashish, ampliano ulteriormente il quadro, evidenziando la diversificazione delle sostanze distribuite e l’età giovane di alcuni dei soggetti coinvolti.
Il ritrovamento di 750 euro e materiale per il confezionamento delle dosi presso l’abitazione dell’italiano di 20 anni sottolinea la capacità di strutturazione e la professionalizzazione di alcune attività di spaccio, che si traducono in una gestione accurata del ciclo di produzione e distribuzione.
L’analisi del denaro sequestrato, unitamente all’esame delle connessioni tra gli arrestati, rappresenterà una fase cruciale delle indagini per smantellare le reti criminali e individuare i responsabili di livello superiore.

Questi interventi, pur rappresentando un successo nell’attività di contrasto, impongono una riflessione più ampia sulle cause profonde del fenomeno e sulla necessità di promuovere politiche sociali e di prevenzione efficaci per sottrarre i giovani al rischio di coinvolgimento in attività illecite.

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