venerdì 12 Settembre 2025
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Torino, nuove restrizioni per l’aria: divieti e limiti da settembre

A partire dal 15 settembre, Torino implementa un quadro integrato di restrizioni per la qualità dell’aria, un intervento coordinato nell’ambito del più ampio bacino padano e definito in collaborazione tra le regioni e il Ministero dell’Ambiente.
Queste misure si aggiungono a quelle già vigenti per tutto l’anno, rappresentando una risposta strutturale e dinamica alla sfida dell’inquinamento atmosferico.

Il fulcro delle limitazioni si concentra sul parco veicolare, con l’introduzione di divieti di circolazione specifici per i veicoli diesel Euro 3 ed Euro 4 durante le ore di punta, dalle 8 alle 19, nei giorni feriali dal lunedì al venerdì.

Questa restrizione mira a ridurre significativamente le emissioni di particolato fine, uno dei principali responsabili del peggioramento della qualità dell’aria.

Si estende, inoltre, un divieto perentorio, valido ventiquattro ore su ventiquattro, a ciclomotori e motocicli con omologazioni inferiori o uguali a Euro 1, riconoscendo il loro contributo significativo all’inquinamento locale.

Parallelamente a queste misure permanenti, un sistema di “semaforo antismog” regola l’attivazione di limitazioni emergenziali, calibrate in base alle proiezioni del superamento dei limiti giornalieri di PM10.

Questo sistema, che integra modelli meteorologici avanzati e dati di monitoraggio, stabilisce i giorni di controllo (lunedì, mercoledì e venerdì) e determina la durata delle restrizioni, che entrano in vigore il giorno successivo a quello di controllo e persistono fino al successivo rilevamento.

Questa approccio dinamico permette di adattare le misure in risposta alle fluttuazioni delle condizioni meteorologiche e ai livelli di inquinamento previsti.
Tuttavia, la tutela della qualità dell’aria non si limita alla regolamentazione del traffico.
Un insieme di interventi complementari, indipendenti dal movimento dei veicoli, agisce su diversi fronti.
L’utilizzo di combustibili certificati per impianti di riscaldamento, come il pellet, è obbligatorio, mentre l’abbruciamento di biomasse, la combustione di legna in stufe e caminetti non conformi alla classe di efficienza energetica 5 stelle, e le combustioni all’aperto sono severamente vietate.

Si impone, inoltre, un limite di 18 gradi Celsius per la temperatura degli edifici, incentivando un uso più efficiente dell’energia.
Infine, si regolamentano le pratiche agricole, proibendo lo spandimento di liquami zootecnici e la distribuzione di fertilizzanti azotati, che contribuiscono all’inquinamento dell’aria e delle acque.

Questo approccio olistico riconosce che la qualità dell’aria è il risultato di una complessa interazione di fattori, e che una risposta efficace richiede un impegno coordinato su più livelli.

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