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giovedì 6 Novembre 2025

Torino, sesta in Italia per reati: allarme sicurezza in crescita.

Torino si posiziona, nel 2024, come una delle aree urbane italiane con la maggiore incidenza di reati denunciati, occupando la sesta posizione in una classifica che riflette una problematica di sicurezza diffusa e stratificata.
I dati, tratti dall’analisi congiunta delle forze dell’ordine e forniti in esclusiva, delineano un quadro complesso che va oltre la semplice quantificazione degli illeciti, invitando a una riflessione più approfondita sulle dinamiche socio-economiche sottostanti.
Con 128.666 denunce totali, l’incidenza criminale a Torino raggiunge un tasso di 5.827,6 denunce ogni 100.000 abitanti, segnando un incremento del 2,72% rispetto all’anno precedente.
Questo dato, pur non isolando singole categorie di reato, suggerisce un’escalation nella percezione di insicurezza e nella reale manifestazione di fenomeni criminali.
L’analisi dettagliata rivela una particolare vulnerabilità in termini di danneggiamenti, dove Torino si distingue come capofila nazionale con un tasso di 1.266,5 denunce ogni 100.000 abitanti.

Altrettanto allarmanti sono i livelli di truffe e frodi informatiche (seconda posizione a livello nazionale) e di furti con strappo (terza posizione), indicando una crescente sofisticazione delle tecniche criminali e una difficoltà nel contrastare efficacemente queste nuove forme di illecito.
L’analisi non si limita a Torino, ma estende lo sguardo all’intero territorio piemontese.
Mentre Alessandria e Novara si attestano su livelli di incidenza criminale leggermente inferiori alla media regionale, con variazioni percentuali contenute, Biella e Asti mostrano un andamento più variabile.
È significativo notare come Vercelli, pur posizionandosi a metà classifica, si collochi in una condizione di particolare fragilità per quanto riguarda i reati di prostituzione e sfruttamento minorile, un dato che richiede un’attenzione specifica e interventi mirati.
La provincia di Cuneo, in coda alla classifica, registra comunque un aumento dei reati denunciati, seppur in misura più contenuta rispetto ad altre aree.

L’andamento generale dei dati sottolinea come la problematica della criminalità non sia circoscritta a specifiche aree geografiche, ma rappresenti una sfida complessa che coinvolge l’intero territorio regionale.
La disparità tra le province piemontesi suggerisce una varietà di fattori socio-economici e demografici che influenzano i tassi di criminalità.

L’analisi di questi fattori, insieme a una valutazione delle strategie di prevenzione e contrasto adottate, è fondamentale per comprendere le cause profonde della criminalità e per sviluppare politiche di sicurezza più efficaci e mirate.

L’interpretazione dei dati richiede, inoltre, una considerazione delle dinamiche di denuncia, che possono essere influenzate da fattori esterni come campagne di sensibilizzazione o cambiamenti nelle procedure di segnalazione.
In definitiva, la comprensione del fenomeno criminale a livello piemontese richiede un approccio multidisciplinare e una costante valutazione dei dati nel loro contesto più ampio.

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