In occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, l’Università di Torino si conferma all’avanguardia nel panorama accademico italiano, rafforzando il proprio impegno con un approccio multidisciplinare e strutturale.
L’ateneo, pioniere nell’attivazione di quattro sportelli antiviolenza – un esempio di come la prevenzione e l’assistenza possano essere integrate nel tessuto universitario – non si limita a commemorazioni simboliche, ma progetta interventi concreti per contrastare le molteplici forme di violenza di genere.
L’iniziativa “Una lezione per parlarne”, diffusa in 123 lezioni distribuite tra i diversi dipartimenti, rappresenta un’innovazione pedagogica significativa.
Docenti e ricercatori, consapevoli del ruolo cruciale dell’educazione nella prevenzione, dedicano parte del loro insegnamento a esplorare le dinamiche della violenza di genere, promuovendo una riflessione critica e la sensibilizzazione degli studenti.
Questo approccio trasversale mira a decostruire stereotipi, analizzare le cause profonde e fornire strumenti per riconoscere e contrastare comportamenti violenti.
Gli sportelli antiviolenza, accessibili a tutte le componenti della comunità universitaria – studentesse, ricercatrici, docenti, impiegate, lavoratrici precarie e collaboratrici esterne – costituiscono un pilastro fondamentale.
A questi si affiancano ulteriori servizi essenziali: la Consigliera di fiducia, punto di riferimento per la segnalazione e l’assistenza, e lo Spazio di ascolto, un luogo sicuro per condividere esperienze e ricevere supporto psicologico.
L’Università di Torino si distingue ulteriormente per l’istituzione di un insegnamento specifico, “La violenza maschile contro le donne: dal riconoscimento alla risposta operativa”, un esempio di come la ricerca accademica possa contribuire attivamente alla comprensione e al contrasto di questo fenomeno.
Il convegno del 28 novembre, incentrato sulla Convenzione di Istanbul e la sua applicazione in Italia, offre un’occasione per un dibattito approfondito sullo stato attuale delle politiche di prevenzione e contrasto alla violenza maschile, stimolando riflessioni e proposte di miglioramento.
Il Bilancio Partecipativo di Ateneo, con un’allocazione di 230.000 euro, testimonia l’impegno concreto dell’università nella lotta contro le molestie, l’abuso di potere e la violenza di genere.
L’investimento si articola in diverse azioni: formazione diffusa e interdisciplinare per l’intera comunità accademica, potenziamento degli sportelli antiviolenza, istituzione di referenti di prossimità, sviluppo di uno strumento digitale per promuovere una comunicazione inclusiva (Fairly) e l’avvio di un Osservatorio permanente dedicato al benessere, che monitorerà l’efficacia delle iniziative e raccoglierà dati per migliorare le risposte alle esigenze della comunità.
L’attenzione dell’ateneo non si limita alla violenza di genere, ma si estende alla protezione delle persone transgender.
La commemorazione del Transgender Day of Remembrance, unita al finanziamento del Safe Space UniTo attraverso il Bilancio Partecipativo 2023, sottolinea l’impegno verso l’inclusione e la sicurezza delle persone Lgbt+, creando un ambiente accademico più accogliente e rispettoso della diversità.
L’Università di Torino si conferma così un modello di istituzione impegnata a costruire una comunità universitaria sicura, equa e inclusiva, fondata sul rispetto dei diritti umani e sulla lotta contro ogni forma di discriminazione e violenza.








