domenica, 29 Giugno 2025
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Tragedia a Ormea: un motociclista muore, sale a 17 il bilancio vittime stradali

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La comunità di Ormea, e l’intera provincia di Cuneo, è sconvolta da un lutto che si aggiunge a una spirale di tragedie stradali che appaiono inarrestabili. Un motociclista ha perso la vita in un incidente avvenuto nel pomeriggio sulla statale 28, un evento che sottolinea con drammatica urgenza la necessità di una profonda riflessione sulla sicurezza delle nostre strade.L’uomo, la cui identità non è stata ancora divulgata, è stato estratto dai soccorritori – Vigili del Fuoco, 118 e Carabinieri – dalle lamiere del suo veicolo dopo essere finito fuori strada per dinamiche ancora da chiarire. Nonostante i tempestivi interventi e le manovre di rianimazione, le ferite riportate si sono rivelate incompatibili con la vita.Questo decesso segna un momento particolarmente doloroso per la provincia di Cuneo, portando il bilancio delle vittime stradali nel 2025 a diciassette. Un numero che, se considerato nel contesto nazionale, rivela un quadro allarmante, ma che nel cuneese assume contorni ancora più cupi: è la seconda perdita di una vita motociclista in meno di due giorni, a seguito di un incidente con dinamiche sorprendentemente simili a quello che, nella notte precedente, aveva spezzato la vita di Gilberto Calleri, 55enne originario di Alba, a Carrù.Il mese di giugno si configura come il più cruento dell’anno, con ben otto decessi sulle strade provinciali. Un dato che impone un’analisi approfondita delle cause di questi incidenti, che vanno ben oltre la mera valutazione delle condizioni del manto stradale o della velocità dei veicoli. È necessario considerare l’effetto della stanchezza, la distrazione legata all’uso di dispositivi mobili, le condizioni meteorologiche avverse, la visibilità, e l’efficacia dei controlli e delle misure di prevenzione.La tragica ricorrenza di questi eventi solleva interrogativi cruciali sul ruolo della responsabilità individuale e collettiva. Non è sufficiente limitarsi a esprimere cordoglio e a invocare prudenza; è imperativo agire concretamente, implementando strategie di sicurezza più efficaci, potenziando la formazione dei conducenti, sensibilizzando l’opinione pubblica e rafforzando la vigilanza delle forze dell’ordine. Oltre alle indagini per accertare le cause specifiche dell’ultimo incidente, è urgente una revisione complessiva delle politiche di sicurezza stradale, con l’obiettivo di trasformare queste strade – troppo spesso teatro di dolore e morte – in luoghi più sicuri per tutti. Il silenzio e la rassegnazione non sono opzioni; solo un impegno condiviso e costante può interrompere questa spirale di violenza e restituire alla comunità la serenità perduta.

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