La comunità di Alagna Valsesia è stata scossa da un tragico evento che ha visto la perdita di uno sciatore appassionato, deceduto a seguito di un incidente durante un’escursione fuoripista.
L’allarme, lanciato da un familiare in attesa alla base degli impianti di risalita, ha innescato una complessa operazione di soccorso che ha coinvolto le squadre del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, integrate dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e dal personale del soccorso piste.
Le ricerche, rese particolarmente difficili dalle avverse condizioni meteorologiche, caratterizzate da una fitta nebbia che riduceva drasticamente la visibilità e aumentava i rischi per le squadre di ricerca, si sono protratte per diverse ore.
La topografia impervia del territorio, con i suoi ripidi versanti e le insidie nascoste, ha ulteriormente complicato le operazioni.
Un elemento cruciale nella localizzazione dello sciatore è stata l’intervento dell’elicottero della Guardia di Finanza, equipaggiato con strumentazione avanzata in grado di captare i segnali emessi dal telefono cellulare della vittima.
Questo ha permesso di restringere il campo delle ricerche e di individuare la sua posizione approssimativa, sul versante a valle del Col d’Olen.La scoperta ha confermato le più gravi ipotesi: lo sciatore è stato rinvenuto privo di sensi e in stato di ipotermia, una condizione potenzialmente fatale causata dalla prolungata esposizione al freddo e all’umidità.
L’intervento tempestivo dei soccorritori, che hanno applicato le procedure di eliosoccorso per stabilizzarlo e trasportarlo rapidamente, non è stato sufficiente a salvarlo.
Trasferito in prima istanza all’ospedale di Borgosesia, lo sciatore è stato successivamente trasportato in codice rosso alle Molinette di Torino, dove i medici hanno purtroppo dovuto dichiararne il decesso.
L’episodio solleva importanti riflessioni sulla sicurezza nelle attività outdoor, in particolare nelle zone montane.
La pratica dello sci fuoripista, sebbene molto apprezzata per la possibilità di esplorare ambienti incontaminati, comporta rischi intrinseci legati alla difficoltà del terreno, alle condizioni meteorologiche variabili e alla potenziale mancanza di comunicazione.
È fondamentale che gli escursionisti siano adeguatamente preparati, dotati di attrezzatura specifica (come rilevatori di valanga, radio e GPS) e consapevoli dei propri limiti, oltre a informare sempre qualcuno dei propri piani e orari.
Inoltre, la formazione specifica e la conoscenza delle tecniche di auto-soccorso rappresentano un elemento cruciale per affrontare eventuali emergenze in maniera efficace e aumentare le probabilità di sopravvivenza.
La tragedia di Alagna Valsesia è un doloroso monito per tutti coloro che amano la montagna e la praticano con passione.






