La tragedia si è consumata ieri sera nel Cuneese, segnando un’ennesima, dolorosa, cesura nella sicurezza stradale provinciale. Un uomo di 47 anni, la sua vita spezzata brutalmente in un impatto tra la sua motocicletta e un’autovettura, in prossimità di Castelletto Stura, all’incrocio che conduce a Montanera. L’ora, non lontana dalla notte, accentua il senso di perdita e l’amarezza di un evento che avrebbe potuto essere evitato.I soccorsi, prontamente allertati, si sono precipitati sul luogo dell’incidente, mobilitando due ambulanze del 118, i vigili del fuoco e i carabinieri. Nonostante il tempestivo intervento, le condizioni del motociclista si sono rivelate incompatibili con la sopravvivenza.Questo tragico episodio si inserisce in un quadro allarmante: la nona vittima sulla rete stradale provinciale dall’inizio dell’anno. Un bilancio pesante che evoca riflessioni urgenti e una revisione delle misure di prevenzione. L’elenco delle vittime, composto ora da cinque automobilisti, due pedoni e due motociclisti, testimonia la fragilità dell’essere umano di fronte al rischio stradale e la necessità di un approccio olistico alla sicurezza.Ricordiamo, inoltre, l’incidente di pochi giorni prima a Montezemolo, dove un giovane centauro di soli 22 anni aveva riportato ferite gravissime, un monito ulteriore sulla vulnerabilità dei motociclisti, spesso esposti a rischi maggiori a causa della loro ridotta visibilità e della maggiore esposizione in caso di impatto.Questo susseguirsi di eventi drammatici impone un’analisi approfondita delle cause che li generano. Fattori ambientali, condizioni del manto stradale, eccesso di velocità, distrazioni alla guida, mancato rispetto della segnaletica, stato di salute dei conducenti e, non ultimo, la crescente complessità del traffico urbano ed extraurbano, sono solo alcuni degli elementi da considerare.È fondamentale promuovere una cultura della sicurezza stradale che coinvolga tutti gli utenti della strada, attraverso campagne di sensibilizzazione mirate, un’educazione continua alla guida responsabile e un rafforzamento dei controlli da parte delle forze dell’ordine. Occorre inoltre investire in infrastrutture più sicure, migliorando la visibilità, la segnaletica e l’adattabilità delle strade alle diverse condizioni meteorologiche e di traffico. La prevenzione, la responsabilità individuale e la collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e comunità sono le chiavi per ridurre il numero di vittime e rendere le nostre strade più sicure per tutti. L’ennesima perdita di una giovane vita ci impone un impegno rinnovato e la ricerca di soluzioni innovative per spezzare questa spirale di dolore.
Tragedia nel Cuneese: Morto motociclista, nove vittime sulle strade provinciali
Pubblicato il
