Una tragica esplosione ha squarciato la quiete del quartiere Lingotto a Torino, in via Nizza 389, lasciando un’ombra di dolore e incertezza sulla comunità. La dinamica, consumatasi nella notte tra domenica e lunedì, ha provocato la perdita di Jacopo Peretti, un giovane di 33 anni, e ha causato lesioni a cinque persone, con conseguenze gravissime per alcuni dei feriti.Immediatamente attivati, i vigili del fuoco sono impegnati in una complessa operazione di messa in sicurezza dell’edificio. L’intervento, che si concentra in particolar modo sul tetto e sui solai, è cruciale per prevenire ulteriori crolli e garantire la sicurezza delle persone che vivono nelle abitazioni circostanti. La fragilità strutturale, compromessa dall’esplosione, impone la massima cautela e l’utilizzo di tecniche specializzate. Parallelamente, tecnici dell’azienda erogatrice di gas stanno conducendo un’approfondita ispezione degli impianti, alla ricerca di anomalie che possano aver contribuito alla catastrofe.L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Torino sotto la direzione del sostituto procuratore Dionigi Tibone, è in una fase delicata e preliminare. Al momento, il fascicolo è aperto contro ignoti, senza una specifica ipotesi di reato formalizzata. Tuttavia, le prime indagini suggeriscono che l’omicidio colposo potrebbe diventare l’accusa principale, una formulazione che riflette la gravità delle conseguenze e l’urgenza di accertare le responsabilità.Le cause dell’esplosione, che ha devastato un appartamento vuoto al quinto piano, rimangono avvolte nel mistero e sono oggetto di indagine meticolosa. Sebbene l’ipotesi più plausibile sia quella di una fuga di gas, l’origine precisa di questa fuga deve essere stabilita con certezza. Potrebbe derivare da un difetto intrinseco dell’impianto di riscaldamento, da un’usura anomala delle tubature, o da una combinazione di fattori che hanno innescato il catastrofico evento. Gli esperti stanno analizzando la composizione dei gas presenti sul luogo dell’esplosione per ricostruire la sequenza degli eventi e identificare il punto di origine della fuga.Il quadro clinico dei feriti è variegato. Tre adulti sono stati dimessi ieri, segno di un quadro lesivo meno grave. Tuttavia, la situazione di una bambina di sei anni, ricoverata in osservazione, e, soprattutto, del ragazzino di 12 anni, rappresenta una fonte di profonda preoccupazione. Quest’ultimo è stato trasferito in terapia intensiva, dove lotta per la vita, affetto da ustioni estese che interessano il 35% del suo corpo. Le sue condizioni sono giudicate serie e la prognosi rimane riservata, sottolineando la drammaticità dell’evento e l’impatto profondo sulla vita di una giovane vittima. La comunità torinese, sconvolta da questa tragedia, si stringe attorno alle famiglie colpite, in attesa di risposte e giustizia.
Tragica esplosione a Torino: un morto, feriti gravi e indagini
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