La comunità di Carrù, e l’intera provincia di Cuneo, è addolorata per la perdita di un uomo di 56 anni, deceduto tragicamente in un incidente stradale avvenuto nella notte sulla Circonvallazione. L’evento, che ha visto il motociclista perdere il controllo del proprio veicolo uscendo dalla carreggiata, ha suscitato profonda commozione e riapre un dibattito urgente sulla sicurezza delle strade provinciali. Immediati sono stati i soccorsi, con il 118, i vigili del fuoco e i carabinieri prontamente intervenuti, ma purtroppo si sono rivelati vani.Questo lutto si inserisce in un contesto allarmante: la sedicesima scomparsa legata alla viabilità in Granda nel corso del 2025. Un bilancio drammatico che evidenzia una tendenza preoccupante, amplificata da un giugno particolarmente cruento, con sette decessi in altrettanti sinistri. Questi dati non sono semplici numeri, ma rappresentano vite spezzate, famiglie distrutte e una comunità ferita.L’incidente solleva interrogativi imprescindibili sulle cause alla base di questo incremento dei decessi stradali. Oltre ai fattori individuali, come la distrazione, l’eccesso di velocità o l’alterazione psicofisica, è necessario un’analisi approfondita delle infrastrutture viarie, della segnaletica e delle condizioni ambientali che possono aver contribuito all’evento. La Circonvallazione di Carrù, come molte altre strade provinciali, presenta caratteristiche che la rendono potenzialmente insidiosa, soprattutto nelle ore notturne, con scarsa illuminazione e visibilità. La discussione non può limitarsi alla mera constatazione di un dato statistico. È imperativo che le autorità competenti – Provincia, Comuni, Polizia Stradale – collaborino per implementare misure concrete volte a migliorare la sicurezza stradale. Questo implica un potenziamento dei controlli, un aggiornamento della segnaletica, un’attenta manutenzione del manto stradale e, laddove necessario, interventi di adeguamento delle infrastrutture viarie.Inoltre, è fondamentale promuovere campagne di sensibilizzazione rivolte a tutti gli utenti della strada, incoraggiando comportamenti responsabili e ricordando l’importanza del rispetto delle regole del codice della strada. La sicurezza stradale è una responsabilità condivisa che richiede l’impegno di tutti: istituzioni, automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni. La memoria di quest’uomo, e di tutte le vittime della strada, debba stimolare un’azione tempestiva e determinata per evitare che tragedie simili si ripetano. L’obiettivo deve essere quello di trasformare queste strade, oggi teatro di dolore, in percorsi sicuri per tutti.