Il Tribunale di Alessandria è al centro di una crescente preoccupazione, testimoniata oggi da un’assemblea aperta che ha visto la partecipazione di oltre ottanta unità di personale amministrativo, una forza lavoro in gran parte fragile, con contratti in scadenza a giugno 2026. L’evento, scelto deliberatamente per segnare l’inizio di un anno cruciale, è un segnale d’allarme sul precariato cronico che affligge il sistema giudiziario e sulle conseguenze devastanti che ne derivano per l’erogazione della giustizia.Elena Beltramo, rappresentante sindacale USB P.I. Giustizia, ha espresso la gravità della situazione: le risorse attualmente previste a bilancio consentirebbero la stabilizzazione di un esiguo 25% del personale precario, un dato che evidenzia una disparità abissale tra le necessità operative del Tribunale e le politiche di gestione del personale. Questa frammentazione della forza lavoro non è un mero problema burocratico, ma mina direttamente l’efficienza e la qualità del servizio reso ai cittadini.L’assemblea ha visto la partecipazione attiva del Presidente del Tribunale, Paolo Rampini, e dei Presidenti di Sezione, Maria Teresa Guaschino (Penale) e Antonella Dragotto (Civile), che hanno condiviso una visione comune: la necessità imprescindibile di confermare tutte le figure professionali attualmente in servizio. Questa convergenza di opinioni, a livello apicale, sottolinea la consapevolezza della criticità e la ricerca di soluzioni condivise.La prospettiva di un dimezzamento del personale amministrativo entro un anno rappresenta un rischio concreto per la continuità operativa del Tribunale. Questi ottanta dipendenti, di cui circa quaranta rientrano tra i dodicimila precari del Ministero della Giustizia, svolgono ruoli fondamentali: dall’Ufficio per il Processo alla digitalizzazione degli archivi giudiziari, passando per l’impiego di tecnici essenziali per l’operatività delle cancellerie. La loro perdita comprometterebbe in maniera significativa la capacità del Tribunale di gestire il carico di lavoro, già aggravato dall’accorpamento dei Palazzi di Giustizia provinciali e dall’ampliamento della giurisdizione territoriale, che si estende ora a comuni dell’Astigiano.La RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie) non intende rinunciare alla battaglia per la stabilizzazione integrale del personale e per l’ottenimento di risposte concrete, auspicando un intervento mirato nella prossima legge di bilancio. La mobilitazione, resa necessaria dalla mancanza di azioni decisive, si prospetta come un monito per il governo, volto a tutelare la dignità del lavoro e la funzionalità del sistema giudiziario, pilastro fondamentale per la garanzia dei diritti e la tenuta democratica del Paese. La situazione evidenzia un’emergenza strutturale che richiede una riflessione profonda e politiche di investimento a lungo termine per garantire la stabilità e l’efficienza del servizio giustizia.
Tribunale Alessandria: Allarme Precariato, Rischio Crollo Servizi Giudiziari
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