Nel segno di un dialogo transnazionale e di una valorizzazione del patrimonio artistico italiano, il Museo del Paesaggio di Verbania si prepara a un evento di risonanza internazionale.
A partire dal primo settembre, un nucleo significativo di 43 sculture di Paolo Troubetzkoy, custodi di una storia familiare e artistica complessa, intraprenderà un percorso espositivo che le vedrà protagoniste prima a Parigi, presso il prestigioso Musée d’Orsay, con la mostra “Paul Troubetzkoy.
Le prince sculpteur” (30 settembre 2025 – 11 gennaio 2026), e successivamente alla GAM – Galleria d’Arte Moderna di Milano (27 febbraio – 28 giugno 2026).
Questo trasferimento temporaneo offre un’opportunità unica per il pubblico internazionale di immergersi nell’universo artistico di un scultore che ha saputo coniugare aristocratico russo, spirito americano e sensibilità europea.
Il vuoto lasciato dalle opere in prestito sarà colmato a Verbania con una mostra inedita, inaugurata il 6 settembre, che porterà alla luce circa trenta sculture finora conservate nei depositi del museo.
Tra queste, spicca la monumentale effige di Jean Bugatti, figlio del celebre carrozziere Ettore, immortalato nell’atto di guidare un’automobile che anticipa le linee del futuro.
Come sottolinea la direttrice artistica e conservatrice Federica Rabai, l’esposizione offrirà uno sguardo privilegiato sull’evoluzione dell’artista e sulla sua capacità di interpretare i segni del tempo.
Una sezione dedicata al periodo americano, cruciale nella parabola artistica di Troubetzkoy, presenterà ritratti di icone hollywoodiane, figure di nativi americani e scene di vita western, testimoniando l’influenza della cultura americana sulla sua produzione scultorea.
Paolo Troubetzkoy (1866-1938), figlio del principe russo Pietro Troubetzkoy e della cantante americana Ada Winans, incarna una figura cosmopolita, testimone e interprete di un’epoca di grandi trasformazioni.
La sua vita, segnata da un’educazione raffinata tra Milano, Russia, Parigi e, infine, gli Stati Uniti (New York e Los Angeles), ha plasmato un linguaggio artistico ricco di suggestioni e influenze.
Oltre ai suoi celebri ritratti, l’opera di Troubetzkoy rivela una profonda sensibilità per la natura, espressa attraverso opere a soggetto vegetale e sculture di animali.
La sua ferma adesione ai principi animalisti, lungi dall’essere una semplice tendenza, si configura come una vera e propria filosofia di vita, permeando la sua intera produzione artistica e anticipando, in un certo senso, le battaglie del nostro tempo.
L’evento a Verbania rappresenta quindi non solo una mostra, ma un vero e proprio viaggio nella vita e nell’opera di un artista che ha saputo trascendere i confini geografici e culturali, lasciando un’eredità artistica di inestimabile valore.