venerdì 12 Settembre 2025
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Truffa digitale a Cuneo: un professionista raggirato per 14.000 euro.

Il dieci settembre, a Cuneo, un episodio di crescente frequenza nel panorama della criminalità digitale ha visto protagonista un professionista, visibilmente turbato, presso una banca locale.
L’uomo, con evidente fretta, intendeva eseguire un bonifico immediato di quattordicimila euro, un’operazione che ha destato sospetti nel cassiere, il quale, comprendendo la gravità della situazione, ha prontamente informato il direttore.

La conseguente notifica alle forze dell’ordine ha svelato una complessa truffa telematico-telefonica, un sofisticato tentativo di estorsione digitale mirato a manipolare la vittima attraverso la simulazione di autorità e l’induzione di una paura immediata.

L’inchiesta successiva ha ricostruito la sequenza degli eventi: l’uomo era stato precedentemente raggiunto da un messaggio di testo inatteso, un SMS apparentemente urgente che minacciava il blocco del suo conto corrente bancario.

Il messaggio, abilmente formulato per suscitare panico e agire sull’istinto di preservazione del patrimonio, conteneva un link malevolo.
La vittima, in preda all’apprensione, aveva acconsentito a cliccare sul link, innescando una catena di eventi manipolatori.

Successivamente, l’uomo aveva ricevuto una telefonata da un numero di telefono fisso, un elemento chiave nell’architettura di questa truffa.

L’identità dell’interlocutore, presentatosi come un comandante di rango presso il comando provinciale dei Carabinieri di Cuneo, era frutto di una sofisticata operazione di *spoofing*, una tecnica che permette di falsificare l’identificativo del chiamante, rendendo la comunicazione apparentemente legittima e autorevole.

La vittima, ingannata dalla presunta autorità del chiamante, era stata rassicurata che il conto sarebbe rimasto operativo, a condizione che venisse immediatamente effettuato un bonifico istantaneo di quattordicimila euro su un conto corrente specificato.
L’episodio, fortunatamente interrotto dall’intervento tempestivo degli agenti di polizia, illustra una variante sempre più pervasiva di attacchi informatici: la combinazione di ingegneria sociale – sfruttando la paura e la fiducia – con tecniche di falsificazione delle comunicazioni.

Questo tipo di truffa non si limita a sfruttare la vulnerabilità tecnologica, ma attinge profondamente alla psicologia umana, manipolando le emozioni e la percezione della realtà.
La capacità di simulare un’autorità riconosciuta, come quella dei Carabinieri, e di creare un senso di urgenza impellente, amplifica l’efficacia della truffa, rendendo la vittima più incline a compiere azioni impulsive senza la dovuta riflessione.
La consapevolezza di queste tecniche, unitamente a una maggiore attenzione nei confronti delle comunicazioni inattese, è fondamentale per prevenire future vittime e tutelare il patrimonio personale.
L’episodio sottolinea l’importanza cruciale dell’educazione digitale e della verifica indipendente delle informazioni provenienti da fonti non verificate.

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