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venerdì 7 Novembre 2025

Truffa, Gioco Illecito e Riciclaggio: Sotto Inchiesta Rete Criminale Torinese

A seguito di un’articolata indagine, orchestrata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Torino sotto la direzione del procuratore Giovanni Bombardieri, le forze dell’ordine hanno disposto due misure cautelari di controllo giudiziario nei confronti di due individui, rispettivamente di 36 e 39 anni, precedentemente titolari di una sala giochi a Trofarello, nell’area torinese.

L’azione investigativa, che coinvolge anche tredici ulteriori soggetti in varia misura, mira a disarticolare un’associazione a delinquere dedita all’esercizio illecito di attività di gioco e scommessa, con pesanti accuse di frode sportiva e sofisticate operazioni di autoriciclaggio.
L’indagine, condotta congiuntamente dalla Squadra Mobile di Torino, guidata dal dirigente Davide Corazzini, e dalla Sezione Speciale Investigativa (Sisco), è stata avviata nel settembre 2022 e ha portato alla luce una strutturata rete criminale che gestiva una raccolta di scommesse sportive occulta, attuata anche in modalità telematica.

I sistemi di raccolta, accessibili esclusivamente tramite link dedicati e protetti, bypassavano completamente le piattaforme autorizzate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, come esemplificato dai domini betart.

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L’organizzazione presentava una complessa struttura piramidale, con un sofisticato sistema di linee di credito e fidi riservate agli scommettitori, movimentando ingenti somme di denaro, stimabili in diverse centinaia di migliaia di euro.

Per celare le proprie attività e frustrare gli sforzi investigativi, il gruppo faceva ampio uso di applicazioni di messaggistica criptata, pseudonimi e algoritmi di cifratura, operando in palese violazione delle normative fiscali e delle misure di prevenzione del riciclaggio.
Le complesse analisi finanziarie condotte hanno permesso di ricostruire intricati flussi di denaro, individuando movimentazioni attraverso carte prepagate e conti correnti all’estero, che rivelano operazioni di autoriciclaggio finalizzate a reincorporare i proventi illeciti in attività economiche apparentemente legali, mascherando così l’origine illecita del denaro.

Si tratta di una tecnica tipica di organizzazioni criminali che cercano di “ripulire” il denaro sporco reinvestendolo in attività che ne occultano la provenienza.
L’inchiesta ha portato alla luce anche il coinvolgimento di un calciatore professionista, Nicolò Fagioli, attualmente in forza alla Fiorentina, che all’epoca dei fatti militava nella Juventus.

Il giocatore, gravato da un significativo debito di gioco, ha fornito alla magistratura informazioni cruciali sul modus operandi della rete clandestina, confermando la sua conoscenza del sistema di raccolta illecita e del suo funzionamento interno.
Il caso solleva interrogativi etici e legali sul coinvolgimento di figure pubbliche in attività illegali e sulla pressione sociale e finanziaria che può spingere individui a compiere scelte discutibili.

L’indagine in corso mira a stabilire l’estensione della rete criminale e a identificare tutti i soggetti coinvolti, al fine di disarticolare completamente l’organizzazione e recuperare i proventi illeciti.

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