L’Università di Torino registra un quadro dinamico e in evoluzione nelle sue immatricolazioni, segnando una riorganizzazione delle preferenze degli studenti e un’adattamento alle nuove esigenze del panorama formativo.
Sebbene la crescita esponenziale vista negli anni precedenti mostri segni di rallentamento, l’ateneo mantiene una solida posizione, testimoniando la sua capacità di intercettare trend emergenti e rispondere alle mutevoli richieste del mercato del lavoro.
Un elemento chiave che influenza le dinamiche attuali è l’introduzione del cosiddetto “semestre filtro” per l’accesso a Medicina, un dispositivo che incide significativamente sulle scelte di circa 3.000 studenti, riducendo le immatricolazioni ai corsi di laurea triennali di un lieve 2,91%.
Nonostante questo impatto, si riscontra una marcata crescita dei corsi di laurea magistrali a ciclo unico (+8,35%) e un incremento tendenziale delle lauree magistrali (+6,08%, dato provvisorio che necessita di una verifica definitiva a gennaio 2026), indicando una crescente propensione degli studenti verso percorsi di specializzazione più rapidi e mirati.
Il corso di Chimica e Tecnologia farmaceutiche spicca come vero e proprio caso di successo, con un’impennata del 86,87% dovuta all’introduzione dell’accesso libero.
Questo dato riflette una crescente consapevolezza delle opportunità professionali in questo settore, sempre più cruciale nell’innovazione e nella ricerca.
Un andamento positivo si osserva anche in Giurisprudenza, nella sede principale di Torino, con un aumento del 7,85%, suggerendo un rinnovato interesse per le discipline legali in un contesto sociale e politico in continua trasformazione.
Analizzando i corsi di laurea triennali, emergono tendenze contrastanti.
Mentre alcune aree, come Comunicazione interculturale (+30,74%), Scienze politiche e sociali (+21,67%), Consulenza del Lavoro e Gestione delle Risorse umane (+67,19%), Lingue e Culture per il Turismo (+29,33%) e Culture moderne ed Economia (+9,93%), registrano una crescita significativa, altre, come Informatica (-12,99%) e, in particolare, Lingue e Letterature moderne (-31,63%), subiscono una flessione.
Questa polarizzazione potrebbe essere attribuibile a una combinazione di fattori, tra cui la crescente domanda di competenze specifiche nel mondo del lavoro digitale e la necessità di profili professionali in grado di affrontare le sfide interculturali.
Il flusso di studenti internazionali, un elemento cruciale per la dimensione internazionale dell’ateneo, si mantiene stabile, con 1539 immatricolati nel 2024 e 1534 nel 2025, a testimonianza della reputazione e dell’attrattività dell’Università di Torino a livello globale.
La provenienza di questi studenti è estremamente diversificata, riflettendo un impegno costante verso l’inclusione e la promozione della diversità culturale.
La Rettrice Cristina Prandi sottolinea l’importanza di un approccio didattico inclusivo e attrattivo, orientato a cogliere le nuove esigenze formative e professionali.
La sfida per il futuro è quella di consolidare il posizionamento internazionale dell’ateneo, ampliando l’offerta formativa e sviluppando partnership strategiche per rispondere alle trasformazioni del mondo del lavoro e contribuire attivamente alla crescita economica e sociale del territorio.
In sintesi, l’Università di Torino si dimostra un’istituzione dinamica, capace di adattarsi alle sfide del presente e di proiettarsi verso il futuro con ambizione e innovazione.








