Sabato 3 gennaio, alle ore 11, si aprirà la finestra di prevendita per un evento imperdibile: l’Anteprima Giovani de “La Cenerentola”, una delle opere più brillanti e originali di Gioachino Rossini.
L’appuntamento con la rappresentazione vera e propria è fissato per sabato 17 gennaio alle ore 20:00, in un’occasione esclusiva riservata al pubblico under 30.
I biglietti, a un prezzo agevolato di 10 euro, saranno disponibili online e presso la biglietteria del teatro, con disponibilità limitata.
Il 2026 si configura come un anno rossiniano di prestigio per il Teatro Regio, inaugurando la stagione con tre debutti significativi.
Antonino Fogliani, figura di spicco nel panorama del belcanto e insignito dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, guiderà Orchestra e Coro del Teatro Regio, imprimendo la sua profonda conoscenza del repertorio.
La regia è affidata a Manu Lalli, già acclamato per il suo fortunato allestimento al Maggio Musicale Fiorentino, che saprà infondere nuova linfa alla storia.
A incarnare il ruolo della protagonista, Vasilisa Berzhanskaya, mezzosoprano di notevole estensione vocale, promette un’interpretazione memorabile.
Il cast si completa con interpreti di grande talento, evocando l’essenza stessa del teatro rossiniano: Nico Darmanin, Roberto de Candia, Carlo Lepore, Maharram Huseynov, affiancati dalle artiste del Regio Ensemble Albina Tonkikh e Martina Myskohlid.
Il Coro del Teatro Regio, preparato dal maestro Piero Monti, subentra temporaneamente al maestro Ulisse Trabacchin, garantendo la qualità e la potenza vocale che caratterizzano le produzioni del teatro.
L’allestimento di Manu Lalli trasfigura la dimora di Don Magnifico in un ambiente caldo e suggestivo, permeato di richiami al Settecento e all’Ottocento.
Le scenografie, realizzate con maestria da Roberta Lazzeri, combinano dipinti scenici di grande impatto e elementi architettonici di pregio.
In questo contesto, Cenerentola si muove in un vortice di fatiche, ma trova conforto e rifugio nel mondo dei libri.
La regia sottolinea questo aspetto, conferendo alla protagonista una profondità e una modernità inaspettate: una figura che, attraverso la lettura, costruisce la propria identità e si ribella alle convenzioni sociali, in netto contrasto con la superficialità e la vanità delle sorelle Clorinda e Tisbe, intrappolate in un rituale ossessivo di specchi e abiti ricercati.
Questo contrasto non solo offre momenti di comicità, ma anche una riflessione sulla condizione femminile e sulla forza dell’educazione come strumento di emancipazione.
L’allestimento mira a rendere “La Cenerentola” un’opera non solo divertente, ma anche profondamente attuale, capace di dialogare con il pubblico contemporaneo e di offrire spunti di riflessione sulla resilienza, l’importanza della cultura e la ricerca della propria voce.






