Il Castello di Moasca si apre al contemporaneo con l’anteprima di Terrazza Monferrato, un preludio all’undicesima edizione di Art Site Fest, un progetto ambizioso ideato dal direttore artistico e critico d’arte Domenico Maria Papa. La visione del festival trascende la tradizionale esposizione artistica, perseguendo un’integrazione profonda tra l’arte contemporanea e i contesti storici, naturali e industriali che la accolgono. Sebbene le prime edizioni abbiano illuminato spazi iconici del panorama torinese, da Palazzo Madama al Museo Egizio, il festival ha ampliato il suo orizzonte, abbracciando un patrimonio diffuso, come i castelli di Racconigi, Masino, Chatillon e ora Moasca, che rimarrà un punto focale per iniziative artistiche site-specific per il resto dell’anno.”Paesaggi Siderali” è il filo conduttore di questo primo appuntamento, un tema che fonde l’indagine artistica con “Nero di Stelle”, l’evento promosso dal Comune di Moasca che celebra l’astronomia e l’eccellenza enologica. La scelta di questo tema non è casuale; riflette una volontà di collegare la contemplazione del cosmo alla comprensione del territorio, dell’uomo e della sua relazione con l’ambiente circostante. Il Castello di Moasca, per tre giorni, si trasforma in un laboratorio creativo, un palcoscenico per un ricco programma di eventi dedicati all’arte, un’occasione per riaffermare il dialogo costante tra Art Site Fest e il paesaggio, la storia e l’identità dei luoghi.Artisti di spicco, con un solido curriculum internazionale, sono stati invitati a concepire opere site-specific che interagiscano con l’architettura e l’ambiente del castello. Un esempio emblematico è l’intervento di Elizabeth Aro, un omaggio a Davide Lajolo, figura poliedrica che ha saputo interpretare con profondità i paesaggi monferrini attraverso la scrittura e l’impegno civile. L’opera luminosa “Mi scoprii nell’anima”, collocata nella torre del castello, si configura come un fregio di luci e neon che riprende i contorni delle colline circostanti, creando un’esperienza visiva suggestiva e partecipativa. Il titolo, evocativo, rende omaggio a Lajolo, intellettuale raffinato e appassionato collezionista d’arte, la cui eredità continua a ispirare la comunità locale e i suoi interpreti contemporanei. Il progetto si pone come un ponte tra passato e presente, tra tradizione e innovazione, in un territorio ricco di storia, cultura e bellezza naturale, che merita di essere riscoperto e valorizzato.
Art Site Fest a Moasca: Castello illuminato dall’arte contemporanea
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