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martedì 4 Novembre 2025

Briganti sullo schermo: Cinema e Risorgimento a Torino

Il Museo Nazionale del Cinema di Torino, in un’iniziativa sinergica con il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, offre al pubblico, dal 9 novembre al 19 dicembre, un ciclo di proiezioni cinematografiche al Cinema Massimo, intitolato “Briganti e… oltre.
Rifrazioni di un’Icona”.

L’iniziativa si configura come complemento essenziale alla mostra “Briganti! Storie e immagini dal Risorgimento a oggi”, esposta fino al 29 marzo 2026 presso il Museo del Risorgimento Italiano, un viaggio immersivo nella complessità storica e sociale che ha generato la figura del brigante.

Il cuore dell’esperienza museale è rappresentato dalla digitalizzazione di manifesti cinematografici d’epoca, custoditi nell’archivio del Museo del Cinema, che diventano chiavi di accesso a un universo di interpretazioni e rielaborazioni.

Opere come “Il brigante di Tacca del Lupo” (1952) di Pietro Germi, “Fra Diavolo” (1933) di Hal Roach, “Gangster Story” (1967) di Arthur Penn, “Il mucchio selvaggio” (1969) di Sam Peckinpah, “Dillinger” (1973) di John Milius, “Robin e Marian” (1976) di Richard Lester, e “I cavalieri dalle lunghe ombre” (1980) di Walter Hill, offrono uno spaccato eclettico, abbracciando generi, stili e contesti culturali diversi.
Al di là della mera narrazione di eventi storici, il ciclo di proiezioni invita a un’analisi più profonda.

La figura del brigante, attraverso lo sguardo di registi provenienti da epoche e culture differenti, emerge non come un semplice fuorilegge, ma come un prisma che rifrange le tensioni politiche, le disuguaglianze strutturali e i miti fondanti della modernità.

Il brigante incarna la resistenza, la ribellione, la lotta per la giustizia, ma anche l’ombra dell’anarchia e la fragilità della legge.

L’iniziativa rappresenta una rara opportunità per il Museo Nazionale del Cinema di ampliare il proprio contributo alla comprensione del Risorgimento italiano, non attraverso un approccio didascalico, ma stimolando una riflessione critica e appassionata.

La figura del brigante, infatti, costituisce un archetipo potente e multiforme, capace di reinventarsi continuamente nel linguaggio cinematografico, offrendo spunti di interpretazione che vanno ben oltre il contesto storico di riferimento.
Con il curato programma di proiezioni, ideato dal team scientifico della mostra in collaborazione con Grazia Paganelli, responsabile della programmazione del Cinema Massimo, si intende sondare le molteplici sfaccettature di questa figura mitica, dalle rappresentazioni ottocentesche ai movimenti di protesta contemporanei.
Carlo Chatrian, direttore del Museo Nazionale del Cinema, sottolinea come questa iniziativa non solo valorizzi il patrimonio culturale del Museo, ma celebri anche la straordinaria capacità del cinema di reinventare e interpretare le figure storiche, trasformandole in simboli universali di ribellione e speranza.

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