Il Teatro Erba riapre le sue porte a un’immersione nel cuore pulsante della giustizia romana, accogliendo un’esperienza scenica che ripercorre i momenti cruciali dei grandi processi dell’antichità.
Martedì 21 ottobre alle ore 21:00 e mercoledì 22 ottobre alle 10:00, un’équipe artistica guidata da Gian Mesturino ed Elia Tedesco darà vita a un omaggio alle orazioni giudiziarie di Marco Tullio Cicerone, pilastro imprescindibile del pensiero politico e della retorica latina.
L’iniziativa si configura come un tassello fondamentale del 27° Festival di Cultura Classica, proseguendo il percorso di divulgazione e valorizzazione del patrimonio culturale intrapreso da Piero Nuti, figura carismatica che ha saputo coniugare interpretazione teatrale e impegno civile, illuminando l’importanza di un sistema giudiziario equo e consapevole.
Un cast composto da Elia Tedesco, Stefano Fiorillo, Barbara Cinquatti e Luca Simeone si appresta a incarnare le voci e le passioni che animarono i tribunali romani, restituendo al pubblico la potenza evocativa del linguaggio ciceroniano.
La genesi di questo progetto, che ha visto la sua prima realizzazione negli anni Cinquanta a Genova, affonda le radici in un fertile terreno di collaborazione intellettuale.
Un incontro fortuito tra il professor Francesco Della Corte, docente di diritto romano, e un gruppo di giovani universitari animati da una passione condivisa per il teatro, diede vita a un’iniziativa che si proponeva di rendere accessibile al grande pubblico la ricchezza e la complessità del mondo giuridico romano.
Figure come Vito Molinari e, naturalmente, Piero Nuti, contribuirono a plasmare questa visione, trasformando un’idea accademica in uno spettacolo capace di emozionare e stimolare la riflessione.
Le orazioni scelte per questa edizione, includendo opere come il *Pro Caelio*, l’*In Verrem*, il *Pro Milone* e il *Pro Archia Poeta*, non sono semplici relitti del passato.
Esse continuano a risuonare con una sorprendente modernità, offrendo spunti di riflessione pertinenti alle sfide del presente.
L’abilità oratoria di Cicerone, la sua capacità di analizzare a fondo le dinamiche del potere, di smascherare le ingiustizie e di difendere i diritti dell’individuo, si rivelano ancora oggi di straordinaria attualità.
Le vicende narrate, pur ambientate nell’epoca romana, trascendono i confini temporali, rispecchiando le passioni, i conflitti e i dilemmi morali che continuano a tormentare l’animo umano e a condizionare l’amministrazione della giustizia.
Il progetto ambisce a svelare la capacità di Cicerone di trasformare il foro romano in un palcoscenico, dove la verità si confronta con l’inganno, la virtù con la corruzione, e dove la voce di un singolo individuo può fare la differenza.
Un’occasione imperdibile per riscoprire la potenza della parola, la fragilità della giustizia e la resilienza dello spirito umano.