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giovedì 30 Ottobre 2025

Fontana, Crippa e lo Spazio: un Viaggio nell’Arte Italiana del ‘900

Il Museo di Arti Decorative ospita, fino al 15 febbraio 2026, “Da Fontana a Crippa a Tancredi: l’avventura spazialista”, una mostra monografica curata da Nicoletta Colombo, Serena Redaelli e Giuliana Godio, con la consulenza scientifica di Luca Massimo Barbero.
Questa esposizione si configura come un’inedita prospettiva critica sull’arte italiana del secondo Novecento, focalizzandosi sul ruolo cruciale e spesso sottovalutato del Movimento spazialista nel panorama artistico del secondo dopoguerra.
La trasformazione radicale dell’arte italiana, avviatasi nel contesto complesso e fecondo della seconda metà degli anni Quaranta, non può essere compresa appieno senza considerare la svolta concettuale relativa alla nozione di spazio.

Lungi dall’essere un mero contenitore, lo spazio assume una centralità inedita, divenendo terreno di indagine e di creazione.

Questa indagine si manifesta in pittura attraverso un linguaggio innovativo: segni primordiali, linee che squarciano la tela, buchi che la trafiggono, tagli che la frammentano.

Queste operazioni non sono semplici gesti formali, ma espressioni di una nuova sensibilità, di un desiderio di trascendere i limiti della rappresentazione tradizionale e di esplorare la dimensione immateriale.

Il Movimento spazialista si pone in avanguardia di questo processo di rinnovamento, ispirato da una visione cosmologica che riflette le ansie, le speranze e le scoperte scientifiche dell’epoca.
I manifesti pubblicati tra il 1947 e il 1958 cristallizzano questi ideali, delineando un programma estetico e filosofico che mirava a coniugare arte e scienza, tradizione e modernità.
Figura cardine del movimento è indubbiamente Lucio Fontana (1899-1968), il cui approccio allo spazio si traduce in un’interpretazione simbolica di una nuova dimensione, sospesa tra il finito e l’infinito.
Al fianco di Fontana si colloca Carlo Cardazzo (1908-1963), un intellettuale poliedrico: collezionista visionario, editore intraprendente e mercante d’arte illuminato.
La sua attività, svolta attraverso le prestigiose Gallerie del Cavallino a Venezia e del Naviglio a Milano, fu determinante per la diffusione e la promozione del Movimento spazialista, fungendo da piattaforma per artisti emergenti e da culla di nuove tendenze artistiche.

Cardazzo non fu solo un mecenate, ma un vero e proprio motore culturale, capace di cogliere e anticipare le trasformazioni in atto nel panorama artistico internazionale.

La mostra, che raccoglie un significativo numero di opere (circa 50) provenienti da musei, istituzioni e collezioni private, offre un percorso espositivo articolato.
L’itinerario inizia con la presentazione di Lucio Fontana, per poi dedicare ampio spazio alla figura di Roberto Crippa (1921-1972), esponente di spicco del movimento.

Si prosegue con l’analisi del contesto spazialista milanese e veneto, mettendo in luce le peculiarità e le interazioni tra i diversi artisti coinvolti.
Infine, la rassegna esplora le connessioni internazionali del Movimento spazialista, ospitando opere di artisti che, pur non essendo membri ufficiali, hanno subito l’influenza di questo fermento creativo, testimoniando così la sua risonanza globale e la sua capacità di generare nuove forme espressive, aprendo prospettive inedite per l’arte del secondo Novecento.

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