mercoledì 17 Settembre 2025
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Torino

Ghezzi a Torino: un viaggio immersivo tra arte, natura e luce.

Torino accoglie per la prima volta un’immersiva retrospettiva dedicata a Roberto Ghezzi, con la mostra “Quattrocentottanta ore di luce” presso la galleria Moitre, un viaggio artistico e concettuale che si protrarrà fino al 18 ottobre.
Curata da Elena Radovix, l’esposizione, resa possibile grazie al sostegno della Regione Piemonte, della Città Metropolitana e del Comune di Torino, offre un panorama esaustivo della produzione dell’artista, rivelando un percorso intellettuale profondamente radicato nella ricerca di un dialogo armonioso tra arte, scienza, ecologia e spiritualità.

Ghezzi, figura di spicco nell’arte contemporanea, si configura non solo come artista, ma come esploratore, ricercatore e testimone sensibile del nostro pianeta.
Il suo lavoro trascende le barriere tra le discipline, integrando metodologie scientifiche e osservazioni naturalistiche in un linguaggio artistico potente ed evocativo.

Le opere esposte – Naturografie, monotipie, dipinti ad olio, disegni, fotografie stenopeiche, video e preziosi taccuini di viaggio – si presentano come documenti di un’esperienza diretta, di una profonda immersione nei territori più remoti e incontaminati della Terra: Islanda, Alaska, le isole Svalbard, la Patagonia, la Groenlandia.

Luoghi selvaggi, spesso inospitali, che diventano il laboratorio e l’ispirazione per un’indagine estetica e filosofica sulla natura, il tempo e l’esistenza umana.

L’artista si propone come un “medium”, un canale attraverso il quale la natura stessa si manifesta, lasciando tracce indelebili su tele, supporti fotografici e superfici inaspettate.
Emblematico, in questo senso, è l’opera realizzata con una lattina di birra recuperata sull’Annapurna, trasformata in una rudimentale camera oscura per catturare il movimento del sole in sette giorni.
L’immagine risultante, lontana da una semplice documentazione fotografica, si evolve in un’astrazione lirica, un’enigmatica scrittura di luce dove il paesaggio si rivela attraverso scie cromatiche che virano dal blu cobalto al blu notte, evocando un senso di immensità e mistero.

La mostra non si limita a un mero allestimento artistico, ma si arricchisce di un programma collaterale volto a stimolare il dibattito e l’approfondimento dei temi proposti.

Due incontri pubblici, uno presso l’Orto Botanico di Torino e l’altro presso il Centro Studi Sereno Regis, coinvolgeranno l’artista e autorevoli relatori, offrendo prospettive multidisciplinari sull’intersezione tra arte, scienza, ecologia e spiritualità.
La galleria Moitre, situata in Via Santa Giulia 37/a, invita il pubblico a condividere questo percorso artistico, aperto al pubblico dal mercoledì al venerdì dalle 15 alle 19, o su appuntamento, offrendo un’opportunità unica per riflettere sul nostro rapporto con il mondo naturale e sul ruolo dell’arte come strumento di conoscenza e consapevolezza.

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