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sabato 8 Novembre 2025

Lombroso a Torino: Tattoo 3D, un viaggio immersivo nel tempo.

Il Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso di Torino celebra il 190° anniversario dalla nascita del suo fondatore con un’inedita e coinvolgente esperienza: “Tattoo 3D”, un’installazione multimediale che trasforma la storica collezione di tatuaggi in un viaggio immersivo nel tempo e nella mente di un’epoca.
L’iniziativa non è solo una commemorazione, ma un’occasione per ripensare il rapporto tra scienza, cultura e rappresentazione del corpo umano.
La collezione, recuperata e restaurata nel 1993, costituisce un documento eccezionale.

Si tratta di riproduzioni pittoriche di corpi tatuati, prevalentemente uomini, vissuti tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento.
Inizialmente osservati da Lombroso durante il suo servizio militare negli anni Sessanta del XIX secolo, questi segni incisi sulla pelle divennero l’oggetto di un’indagine scientifica pionieristica, che trascendeva l’ambito medico per abbracciare l’antropologia criminale.

L’approccio di Lombroso, profondamente radicato nel positivismo scientifico dell’epoca, vedeva nel tatuaggio un indicatore potenziale di devianza comportamentale.

Le immagini sulla pelle venivano interpretate come manifestazioni di istinti primordiali latenti, una sorta di “eredità” di comportamenti criminali, unitamente a una ridotta sensibilità al dolore e a tratti caratteriali come la vanità e l’impulsività.
Queste teorie, oggi ampiamente screditate e considerate esempi di pregiudizi scientifici, generarono un acceso dibattito internazionale e stimolarono la creazione di collezioni di tatuaggi in diverse forme: disegni, fotografie e incisioni, che rappresentano preziose fonti per ricostruire le pratiche, i significati e le dinamiche sociali legate al fenomeno del tatuaggio.
“Tattoo 3D” non intende recuperare le obsolete e problematiche teorie di Lombroso, bensì offrire una piattaforma per una riflessione critica e multidisciplinare.
L’installazione permette ai visitatori di interagire con avatar a grandezza naturale, ricreati digitalmente a partire dalle riproduzioni originali, e di accedere a informazioni approfondite sulle vite dei soggetti ritratti, il significato dei simboli incisi sulla loro pelle e le interpretazioni che gli studiosi dell’epoca attribuirono a questi segni.
L’esperienza va oltre la semplice osservazione, invitando a considerare il contesto storico, sociale e culturale in cui il tatuaggio si sviluppò e le implicazioni etiche legate alla sua rappresentazione scientifica.
Si tratta di un invito a decostruire le narrazioni del passato, a comprendere le origini dei pregiudizi e a promuovere una visione più inclusiva e consapevole del corpo umano e della sua espressione culturale.
L’innovazione tecnologica al servizio della comprensione, in un dialogo tra passato e presente.

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