Nel cuore pulsante di Torino, una nuova denominazione onora la figura imprescindibile di Maria Adriana Prolo, architetto della memoria e fondatrice del Museo Nazionale del Cinema. Piazza Arbarello, situata in prossimità del prestigioso Collegio Carlo Alberto, si erge ora a testimonianza tangibile del suo contributo inestimabile alla città e alla cultura italiana.L’iter che ha condotto a questa intitolazione è stato un percorso articolato, che ha superato ostacoli iniziali. L’idea di dedicare a Prolo una porzione di via Montebello, sebbene inizialmente considerata, si è rivelata impraticabile a causa delle complesse implicazioni logistiche e burocratiche legate alla modifica della numerazione civica e degli indirizzi. Come ha spiegato Enzo Ghigo, presidente del Museo del Cinema, la ricerca di una collocazione adeguata è stata un processo collaborativo con Maria Grazia Grippo, presidente del Consiglio e delegata alla toponomastica, che ha saputo individuare in questa piazzetta un luogo di particolare significato simbolico.L’intitolazione non rappresenta solo un riconoscimento postumo a una figura chiave nella storia del cinema italiano, ma si configura anche come un gesto di correzione e di equilibrio all’interno della toponomastica cittadina, storicamente dominata da nomi maschili. In questo senso, la scelta di Piazza Arbarello assume un valore aggiunto, evidenziando l’impegno dell’amministrazione comunale a promuovere la parità di genere e a valorizzare il contributo femminile alla vita pubblica.Maria Adriana Prolo ha lasciato un’eredità profonda, segnando indelebilmente il legame tra Torino e la settima arte. Grazie alla sua visione pionieristica, il Museo Nazionale del Cinema ha saputo affermarsi come un’istituzione di rilevanza nazionale e internazionale, capace di attrarre un vasto pubblico e di promuovere la cultura cinematografica in tutte le sue forme.La cerimonia di intitolazione ha visto la partecipazione di una delegazione dei parenti di Prolo, che hanno espresso grande emozione e orgoglio per questo riconoscimento. Monica Bertotto, nipote di Maria Adriana, ha rievocato i ricordi d’infanzia trascorsi al Museo, allora ancora ospitato a Palazzo Chiablese, descrivendolo come un luogo magico e familiare, un mondo fantastico che ha nutrito la sua passione per il cinema. La severità e l’indipendenza di zia Maria Adriana, unite a un carattere forte e deciso, sono state ricordate con affetto e ammirazione, evidenziando il profondo legame che la univa alla sua famiglia e al Museo che ha contribuito a creare. La sua opera continua a risuonare, ispirando nuove generazioni di cinefili e professionisti del settore, e testimoniando l’importanza di preservare e valorizzare il patrimonio culturale italiano.
Maria Adriana Prolo: Piazza Arbarello, un omaggio a Torino e al cinema.
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