Giovedì 12 giugno, alle ore 18:30, Flashback Habitat presenta “Reality Fiction”, una mostra monografica dedicata all’opera di Maurizio Taioli. L’esposizione si configura come un’indagine penetrante sulla condizione umana, declinata attraverso le inconfondibili sculture-silhouette che contraddistinguono l’estetica dell’artista. Queste figure, ritagliate e isolate, non sono semplici rappresentazioni, ma potenti simboli che invitano il pubblico a confrontarsi con le complesse dinamiche della violenza, analizzata in profondità sia sotto il profilo sociologico che filosofico.Il titolo “Reality Fiction” agisce come chiave interpretativa, svelando l’intento primario dell’opera: esplorare la crescente ambiguità che permea la nostra percezione della realtà. In un’epoca definita dalla globalizzazione, la linea di demarcazione tra ciò che è tangibile e ciò che è costruito, tra il vissuto autentico e la narrazione fittizia, si fa sempre più sfumata. L’influenza pervasiva dell’industria cinematografica americana, con i suoi modelli, le sue storie e i suoi immaginari, contribuisce a generare un’erosione dei confini, alimentando un senso di disorientamento e una difficoltà nell’affermare con certezza ciò che è reale.Taioli, attraverso il suo linguaggio scultoreo, non si limita a denunciare questa deriva, ma offre una riflessione più ampia sulla natura stessa dell’esperienza umana. Le sue figure, liberate dal contesto e proiettate in un vuoto esistenziale, evocano un senso di alienazione e di perdita di identità, stimolando il visitatore a interrogarsi sul significato del proprio ruolo nel mondo contemporaneo. La mostra si inserisce in un percorso espositivo che include opere significative di altri artisti, come le installazioni di Fabio Cascardi e Michel Vecchi, le composizioni di Luisa Raffaelli, le opere surreali di Carl Von Pfeil e le suggestioni evocative di Alessandro Bulgini, ciascuno dei quali, con il proprio linguaggio, contribuisce a creare un dialogo stimolante e arricchente. “Reality Fiction” si configura così come un momento cruciale nel panorama artistico contemporaneo, un’occasione per riflettere sulla fragilità della realtà e sulla potenza dell’immaginario.