sabato 6 Settembre 2025
11.7 C
Torino

Mio marito: l’arte ribelle contro il voyeurismo digitale.

“Mio marito”: un’azione artistica di Andrea Villa che scuote le fondamenta di una cultura digitale permeata di disuguaglianze e abusi di potere.

L’intervento, concretizzato attraverso una serie di manifesti affissi a Torino, si pone come risposta diretta e pungente al fenomeno dei gruppi online, come “Mia moglie”, dove immagini private di donne vengono condivise senza il loro consenso, trasformandole in oggetti di voyeurismo e controllo maschile.
Villa non si limita a denunciare, ma inverte la prospettiva, rendendo i mariti – gli stessi perpetratori dell’abuso – i protagonisti dell’esposizione.

Le loro immagini, modificate in modo sottile ma significativo, compaiono in spazi pubblici, evocando una sensazione di vulnerabilità e disagio che fino ad ora è stata riservata alle donne vittime di tali pratiche.
Questo gesto, apparentemente semplice, rappresenta una sfida radicale al concetto stesso di proprietà e controllo, elementi che spesso sottendono la dinamica di potere disfunzionale alla base di questi gruppi.

L’opera si radica in un contesto sociale più ampio, che vede le donne, come nel caso della maestra licenziata per la sua attività su OnlyFans, subire un giudizio severo e stigmatizzazioni pubbliche quando esprimono la propria sessualità o rivendicano autonomia economica.

Al contrario, gli uomini responsabili di comportamenti lesivi e invasivi raramente affrontano conseguenze significative, godendo di un’impunità che perpetua un sistema di disparità.
“Mio marito” non è quindi un atto di violenza, ma una forma di ribellione creativa, un tentativo di creare un riequilibrio simbolico, un campanello d’allarme per una società che fatica a riconoscere e punire le molestie online e le violazioni della privacy.

I manifesti, situati in punti strategici della città, come lungo Dora Siena 108 e corso Regina Margherita 50, diventano elementi di un dibattito aperto, invitando lo spettatore a interrogarsi sui limiti del consenso, sulla responsabilità individuale e sulle conseguenze del voyeurismo digitale.

L’azione artistica si configura come un invito a riflettere sull’importanza di una cultura digitale più consapevole e rispettosa della dignità di ogni individuo.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -