Mirko Locatelli, figura poliedrica del panorama cinematografico italiano, si è spento a Casorzo Monferrato, dove aveva creato un fertile ecosistema creativo, all’età di 49 anni. Regista, sceneggiatore, produttore e intellettuale, Locatelli lascia un’eredità artistica profondamente radicata nell’esplorazione dei margini dell’esperienza umana, con un’attenzione particolare alla disabilità, all’adolescenza e alle complesse dinamiche della memoria.Nato a Milano il 22 ottobre 1974, Locatelli aveva affrontato, in giovane età, un tragico incidente che lo aveva lasciato con tetraplegia. Questa esperienza, lungi dall’impedirgli di realizzare il proprio talento, divenne un catalizzatore per una visione artistica acuta e compassionevole. Dopo gli studi alla Statale di Milano, in cui affinò la propria sensibilità intellettuale, intraprese un percorso nel giornalismo, che gli permise di sviluppare un’abilità narrativa e di osservazione del reale particolarmente fine.Nel 2002, Locatelli indirizzò la sua energia verso il cinema, un mezzo che gli offriva la possibilità di raccontare storie in modo visivamente potente e emotivamente coinvolgente. Il suo esordio cinematografico, “Il primo giorno d’inverno” (2008), presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, rivelò immediatamente un talento unico nella creazione di atmosfere rarefatte e di personaggi tormentati.La collaborazione con la sceneggiatrice Giuditta Tarantelli, sua compagna di vita e anima gemella creativa, fu determinante nella sua carriera. Insieme, fondarono Officina Film, una casa di produzione che si distinse per la produzione di opere d’autore, spesso affrontando temi scomodi e promuovendo nuove voci. La creazione di Strani Film, produttrice di “I corpi estranei” (2013), interpretato magistralmente da Filippo Timi, consolidò la sua reputazione come regista capace di coniugare rigore estetico e profonda umanità. Il film, un’esplorazione cruda e poetica della fragilità umana e della ricerca di identità, ottenne un ampio riconoscimento di critica e pubblico.”Isabelle” (2018), con Ariane Ascaride, confermò la sua abilità nel dirigere attrici di grande spessore, ottenendo il premio per la Miglior Sceneggiatura al Montreal World Film Festival. Il film, un ritratto intimo e malinconico di una donna alle prese con i propri demoni, dimostrò la sua capacità di scavare nell’animo umano con delicatezza e precisione.”La memoria del mondo” (2022), con Fabrizio Falco, presentato al Torino Film Festival, rappresentò un ulteriore passo avanti nel suo percorso artistico, un’indagine profonda sul rapporto tra passato e presente, tra parole e silenzi, tra realtà e finzione.La factory che aveva creato a Casorzo Monferrato era diventata un vero e proprio laboratorio di idee, un luogo di incontro e di scambio tra giovani attori e registi, un esempio di come il cinema possa essere un motore di crescita culturale e sociale. Il suo nuovo progetto, rimasto incompiuto, testimonia la sua instancabile passione per il cinema e il suo desiderio di continuare a raccontare storie che facessero riflettere e commuovere. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nel panorama artistico italiano, ma la sua opera continuerà a ispirare e a emozionare le generazioni future.
Mirko Locatelli, regista e intellettuale, si è spento a 49 anni.
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