U-mani: Novara celebra la mano, fulcro di evoluzione e linguaggioDal 12 al 14 settembre, Novara si trasforma in un palcoscenico dedicato alla mano, protagonista indiscussa dell’ottava edizione di “Scarabocchi.
Il mio primo festival”.
Un evento promosso dalla Fondazione Circolo dei Lettori e Doppiozero, che intende esplorare la mano non solo come organo anatomico, ma come chiave di volta dell’evoluzione umana, strumento di creazione artistica e veicolo di comunicazioni profonde.
“U-mani” si pone come un percorso multidisciplinare, un’indagine che intreccia scienza, arte e filosofia, rivolgendosi a un pubblico eterogeneo, dai più piccoli agli adulti.
L’apertura del festival è affidata al paleontologo ed evoluzionista Telmo Pievani, che terrà una lectio magistralis per svelare i segreti di questo straordinario strumento.
Pievani guiderà il pubblico in un affascinante viaggio attraverso la bioingegneria della mano, evidenziando come la sua complessa struttura e la sua incredibile destrezza abbiano plasmato la nostra specie, consentendoci di interagire con il mondo in modi unici e significativi.
Il festival non si limita alla dimensione scientifica, ma si sviluppa in una serie di incontri che celebrano la mano come strumento creativo.
Particolarmente attesi sono gli appuntamenti con due figure centrali della pittura e del disegno italiano: Lorenzo Mattotti, autore di “Nuages”, una collezione suggestiva di disegni in bianco e nero nati da un processo di scrittura automatica, un flusso di coscienza liberato da vincoli razionali, e Tullio Pericoli, che in un dialogo stimolante con il saggista Giuseppe Di Napoli, condividerà il suo approccio all’arte e alla rappresentazione del reale.
Un confronto originale e stimolante vedrà coinvolta l’artista visiva Elisa Seitzinger, che si confronta con la palmista Angie Soleluna.
L’incontro esplorerà le connessioni tra l’estetica, la comunicazione non verbale e la simbologia della mano, indagando come le linee e le forme del palmo possano rivelare aspetti del carattere e dell’esperienza umana, e come queste possano essere reinterpretate e valorizzate attraverso l’arte.
“U-mani” si propone dunque come un’occasione unica per riscoprire un elemento così familiare eppure così complesso, che ci rende esseri umani, capaci di creare, comunicare e interagire con il mondo che ci circonda.
Un omaggio alla mano, strumento di evoluzione, artefice di bellezza, custode di storie.