lunedì 6 Ottobre 2025
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Torino

Nuova Era per i Musei Reali: Paola D’Agostino al Comando

Il nuovo capitolo dei Musei Reali di Torino si apre con l’assunzione di Paola D’Agostino, figura di spicco nella storia dell’arte napoletana, chiamata a guidare un’istituzione di primaria importanza per il panorama culturale nazionale.
La sua nomina, che segue l’esperienza di Enrica Pagella e il riconoscimento dei Musei Reali come istituto museale statale di prima fascia, si inserisce in un contesto di riposizionamento strategico e di ambiziosi obiettivi.
Affiancata da Mario Turetta, capo dipartimento per le Attività Culturali del Ministero della Cultura, in qualità di direttore delegato, D’Agostino intende riaffermare il ruolo dei Musei Reali come pilastri della memoria e dell’identità nazionale, proiettandoli verso un pubblico più ampio e diversificato.
La direttrice sottolinea la natura di servizio dell’istituzione, un impegno che si traduce in politiche accessibili, come il biglietto a 2 euro per i giovani tra i 18 e i 25 anni, un’offerta rara in contesti museali di tale prestigio a livello internazionale.
Tuttavia, D’Agostino riconosce una sfida cruciale: superare la percezione dei musei di arte antica come luoghi elitari e poco attrattivi per le nuove generazioni, incentivando un approccio più attivo e coinvolgente.
Il successo della sua missione si misurerà non in termini di numeri, ma nella capacità di suscitare emozioni e stimolare la scoperta, privilegiando la profondità dell’esperienza rispetto alla mera quantità di visitatori.
Uno dei principali obiettivi è colmare un vuoto culturale: la relativa scarsa conoscenza dell’eredità artistica dei Savoia rispetto ad altre dinastie italiane, come i Medici, gli Estensi o i Gonzaga.
D’Agostino intende valorizzare i molteplici filoni storici e artistici che caratterizzano la dinastia sabauda, offrendo al pubblico una narrazione più completa e sfaccettata.

Questo progetto ambizioso culminerà, si spera, in una mostra di straordinaria portata, capace di richiamare l’attenzione del pubblico e della critica, evocando il prestigio della grande mostra sul Barocco del 1969.
La Biblioteca Reale, scrigno di inestimabili manoscritti e opere rare, rappresenta un altro tassello fondamentale di questo percorso di valorizzazione.
D’Agostino, con un approccio inclusivo e stimolante, intende promuovere la sua fruizione, non limitandola alla figura di Leonardo da Vinci, ma riconoscendo il valore di numerosi altri intellettuali e artisti che hanno contribuito alla sua ricchezza.
La realizzazione di questi progetti, tuttavia, si scontra con limiti strutturali e risorse umane insufficienti.
L’aumento dell’organico, attraverso concorsi nazionali, è una priorità, ma richiede tempo e lungimiranza.
Nel frattempo, proseguono i cantieri di restauro e riqualificazione, con particolare riferimento alle Serre Reali, la cui apertura è prevista per il 2026, rappresentando un’occasione unica per arricchire l’offerta museale e attrarre un pubblico sempre più vasto e interessato alla riscoperta del patrimonio sabaudo.

Il futuro dei Musei Reali si prospetta dunque come un percorso di crescita e innovazione, volto a celebrare la storia e l’arte di una delle dinastie più importanti d’Italia.

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