Orazio Gentileschi: Un Cosmopolita del Barocco, Viaggi e Metamorfosi tra Arte e PotereI Musei Reali di Torino offrono un’opportunità unica per immergersi nel mondo di Orazio Gentileschi (1593-1649), figura chiave del Seicento italiano, un artista il cui successo fu pari a quello dei giganti del suo tempo: Caravaggio, Rubens e Van Dyck.
L’esposizione, allestita nelle suggestive Sale Chiablese fino al 3 maggio 2026, si articola attorno alla maestosa *Annunciazione* conservata alla Galleria Sabauda, opera che incarna l’apice della sua ricerca artistica e un esempio sublime del naturalismo drammatico che lo contraddistingue.
La mostra, intitolata *Orazio Gentileschi.
Un pittore in viaggio* e curata da Annamaria Bava e Gelsomina Spione, propone un percorso espositivo di straordinaria ricchezza, comprendente oltre quaranta opere, ventitrè delle quali direttamente attribuibili a Gentileschi.
Questo viaggio a ritroso nel tempo non si limita a ricostruire le tappe geografiche dell’artista, da Roma a Fabriano, da Genova a Parigi e Londra, ma intende anche svelare le complesse dinamiche culturali, sociali e politiche che ne plasmarono il percorso.
Il contributo di istituzioni di prestigio a livello internazionale, come il Louvre, il Prado, la Pinacoteca Vaticana e le Gallerie degli Uffizi, testimonia l’importanza riconosciuta a Gentileschi nel panorama artistico globale.
Questa prima mostra monografica di ampia portata in Italia non solo celebra il genio di un pittore visionario, ma sottolinea anche la capacità del nostro paese di dialogare con le più importanti istituzioni museali del mondo, rafforzando la reputazione culturale e artistica italiana.
Come ha sottolineato la direttrice dei Musei Reali, Paola D’Agostino, l’iniziativa rappresenta un orgoglio nazionale e un segnale di rinnovamento.
Il tema del viaggio, inteso non solo come spostamento geografico ma anche come percorso di trasformazione artistica e professionale, costituisce il filo conduttore che lega le opere esposte.
Gentileschi, artista sensibile alle influenze del suo tempo, si confronta con le tendenze figurative emergenti e interagisce con maestri di spicco come Giovanni Baglione, Guido Reni, Simon Vouet, Antoon Van Dyck e, naturalmente, con il fratello Aurelio e la figlia Artemisia, figura a sua volta di enorme rilevanza.
La mostra non trascura il ruolo cruciale dei committenti, dai duchi di Mantova ai sovrani europei, e le logiche del mercato dell’arte, spesso spietato e competitivo.
Gentileschi operò in un’epoca di straordinaria effervescenza culturale, un periodo di transizione tra il Rinascimento e il Barocco, e seppe sfruttare al meglio le opportunità offerte dai più importanti centri artistici italiani ed europei.
Dalla corte di Carlo Emanuele I a Torino, alla regale dimora di Maria de’ Medici a Parigi, dalla corte di Carlo I d’Inghilterra al regno di Filippo IV di Spagna, il suo talento fu richiesto e apprezzato.
L’arrivo a Torino nel 1623, con la possente *Annunciazione*, segnò un momento chiave nella sua carriera, un tentativo mirato a ottenere il favore del duca di Savoia e a consolidare la sua posizione artistica.
L’iniziativa si inserisce nel programma dell’Olimpiade Culturale Milano Cortina 2026, un’occasione unica per promuovere l’eccellenza italiana nel mondo.
Frecciarossa, in qualità di mobility partner ufficiale, contribuirà a rendere l’esperienza ancora più accessibile.
Il catalogo, edito da Moebius, offre un’analisi approfondita del contesto storico, artistico e culturale in cui Gentileschi operò, arricchendo ulteriormente la comprensione della sua opera e del suo ruolo nel panorama del Seicento.








