Il recupero dell’avancorpo centrale di Palazzo Madama incarna la visione della Fondazione Crt: un’istituzione non solo custode della bellezza storica, ma motore di un futuro culturale sostenibile, profondamente radicato nella memoria collettiva. Questo impegno si materializza nel volume ‘I marmi del Re’, un documento completo e accessibile che svela le dinamiche, le sfide e i risultati del complesso restauro della facciata juvarriana, un’icona identitaria di Torino e patrimonio UNESCO.L’opera, curata dall’architetto Gianfranco Gritella, direttore dei lavori, e edita da Electa, non si limita a descrivere l’intervento tecnico, ma ne esplora le implicazioni artistiche e umane. Il progetto, incentrato sulla sezione centrale della facciata eretta tra il 1718 e il 1721, rappresenta un esempio emblematico di come l’innovazione tecnologica e il rigore scientifico possano coesistere con la salvaguardia del valore storico-artistico.Il restauro, finanziato con un contributo straordinario di 2,9 milioni di euro dalla Fondazione Crt e promosso dalla Fondazione Torino Musei in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, si è concluso nel settembre 2024. La presidente Anna Maria Poggi ha enfatizzato come il cantiere sia stato concepito come un’opportunità per coinvolgere la comunità, trasformando un’operazione di restauro in un percorso di conoscenza partecipativo. Questo approccio riflette una consapevolezza che la cultura non è un bene statico, ma un organismo vivo che necessita di cura costante e di condivisione aperta.L’intervento diretto da Gritella ha impiegato tecniche avanzate di consolidamento strutturale, integrate in una metodologia di restauro scientificamente fondata, minimizzando l’impatto visivo e preservando l’autenticità dei materiali originari. Il progetto di recupero dell’avancorpo centrale, inoltre, segna l’avvio di un piano più ampio e ambizioso di riqualificazione, restauro e valorizzazione dell’intero Palazzo Madama, un elemento chiave del Piano Strategico della Fondazione Crt. Questo piano mira a non solo preservare l’edificio, ma anche a renderlo un centro culturale dinamico e accessibile, capace di dialogare con il presente e di ispirare le future generazioni. La valorizzazione del Palazzo si pone quindi come investimento nel capitale intellettuale e culturale della città, rafforzando il suo ruolo di polo di attrazione turistica e di identità civica.
Palazzo Madama: il restauro tra storia, innovazione e comunità.
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