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venerdì 31 Ottobre 2025

Pene: l’eredità tossica della mascolinità al Teatro Vanchiglia

“Pene – Sofferenze del mondo contemporaneo”: un’indagine scomoda sull’eredità tossica della mascolinità.

Casa Fools/Teatro Vanchiglia di Torino, dal 31 ottobre al 1° novembre, ospita uno spettacolo che si presenta come un atto di accusa, un’autopsia lucida e impietosa delle dinamiche sociali che permeano il nostro tempo.
“Pene – Sofferenze del mondo contemporaneo”, interpretato da Stefano Sartore con la regia di Roberta Calia e scritto da Luigi Orfeo, non è una performance per deboli di cuore, ma un percorso di riflessione scomodo e provocatorio che interroga le radici del conflitto umano.
L’opera si discosta da una semplice critica al genere maschile, puntando invece il dito contro il “maschilismo malato”, quella costruzione culturale patologica che alimenta l’aggressività, la sopraffazione e l’intolleranza.

Attraverso una narrazione che fonde elementi autobiografici e cronaca, lo spettacolo demolisce l’idea di un’identità maschile monolitica, rivelando la sua frammentazione, le sue contraddizioni, e le sue responsabilità nel perpetuare cicli di violenza.
L’utilizzo del termine “pene” non è una provocazione gratuita, ma una scelta stilistica volta a cristallizzare un concetto: l’identità, il potere, l’aggressività, non sono prerogativa di un genere, ma manifestazioni culturali che possono incarnarsi in individui di ogni sesso.

È la mentalità, il sistema di valori interiorizzato, che trasforma l’individuo in portatore di “pene”, inteso sia come simbolo di virilità che come metafora della sofferenza e del tormento.

Lo spettacolo attinge a eventi reali, storie di cronaca nera e figure marginali del quotidiano – il nonno fascista, l’omosessuale emarginato, l’assassino razzista, il vicino rancoroso – per svelare le radici profonde della violenza e dell’intolleranza.
Questi personaggi diventano emblematici di un’evoluzione umana incompleta, di una trasformazione in atto, spesso dolorosa e fraintesa.

La performance si configura come una “dimostrazione scientifica” dell’assurdo, un tentativo di individuare il denominatore comune a guerre, ingiustizie, e sopraffazioni.

L’obiettivo non è fornire risposte definitive, ma stimolare un dibattito aperto, invitando il pubblico a interrogarsi sulle proprie certezze e a confrontarsi con una realtà spesso scomoda.

“Pene – Sofferenze del mondo contemporaneo” è uno specchio impietoso, un invito a smascherare i mostri che si celano dentro di noi e a costruire un futuro più equo e tollerante.

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