Dopo un periodo di silenzio e un accurato percorso di restauro, il Teatro San Carlo di Casalborgone, nel cuore del Torinese, riapre le sue porte al pubblico, restituendo alla comunità un bene prezioso e un punto di riferimento culturale.
L’evento inaugurale, per celebrare questo ritorno, è affidato a “L’assassino misterioso”, una commedia interpretata dalla compagnia “Venditori di Anime”, un segno tangibile del desiderio di rianimare l’arte dal vivo nel territorio.
La riapertura di un teatro, soprattutto in un’epoca segnata da frammentazione e incertezza, assume un significato che va ben oltre la semplice riattivazione di una struttura fisica.
Rappresenta un atto di resilienza, un investimento nel tessuto sociale e un invito a riscoprire la forza dell’esperienza collettiva.
Come sottolinea il sindaco Francesco Cavallero, si tratta di un piccolo, ma significativo, traguardo, frutto di un impegno condiviso e di una visione a lungo termine.
Il San Carlo, nato nel 1957 grazie all’iniziativa del canonico De Marchi e sostenuto da generose donazioni popolari, è un’eredità di passione e dedizione che si rinnova nel tempo.
La cerimonia del taglio del nastro, tenutasi nei giorni scorsi, ha visto la partecipazione di esponenti di spicco del panorama culturale piemontese, tra cui vertici del Teatro Stabile di Torino e di Piemonte dal Vivo, rappresentanti del Comune e della Regione Piemonte.
Un segnale di riconoscimento e di supporto alla ripartenza.
“Stasera parlano gli attori,” afferma Pier Cappelletto, regista e interprete principale de “L’assassino misterioso”, sottolineando che il vero protagonista è la performance e la capacità di coinvolgere il pubblico.
La scelta di uno spettacolo brillante e accattivante risponde all’obiettivo di incoraggiare la fruizione del teatro come spazio di incontro, di evasione e di riflessione.
“L’assassino misterioso,” ispirato a un archetipo narrativo classico, è un’opera che gioca con le aspettative e i cliché del genere giallo, trasportando lo spettatore in un’atmosfera suggestiva, tra le mura di un castello inglese abitato da una figura aristocratica e avvolta da un segreto.
Il finale a sorpresa è l’apice di una trama intricata, dove nulla è come sembra e le apparenze ingannano.
L’opera, nella sua leggerezza, affronta temi universali come l’inganno, la giustizia e la ricerca della verità.
L’impegno civile e la solidarietà si intrecciano con l’evento inaugurale.
Una replica dello spettacolo sarà ospitata il 13 novembre al Teatro San Giuseppe di Torino, in un’iniziativa promossa dal Kiwanis Club e dall’Associazione Aletheia Cittadini Consapevoli.
L’intero ricavato sarà devoluto alla Fondazione Tmsr, un’organizzazione che si dedica al sostegno di pazienti affetti da patologie muscoloscheletriche, contribuendo all’acquisto di strumenti essenziali, come sedie a rotelle speciali, che migliorano significativamente la loro qualità di vita.
Questo gesto sottolinea come l’arte possa essere un potente motore di cambiamento sociale e un veicolo di aiuto concreto per chi ne ha bisogno.
Il Teatro San Carlo, con la sua riapertura, si conferma così un punto di riferimento culturale e un esempio di responsabilità sociale nel cuore del Torinese.







