mercoledì 1 Ottobre 2025
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Sotto lo stesso cielo: Musica, resilienza e umanità fragile.

Sotto lo stesso cielo: Un Viaggio Musicale nell’Umanità FragileIl festival “Sotto lo stesso cielo.

La musica che include”, un progetto nato dalla sinergia tra Lingotto Musica e Fondazione Sermig – Arsenale della Pace, si propone come un’oasi di ascolto e partecipazione, un ponte tra mondi spesso distanti, un’esplorazione profonda dell’animo umano attraverso la musica.
Giunto alla sua seconda edizione, il festival, finanziato dall’Avviso pubblico Torino, che cultura!, si dispiega in un weekend intenso, dal 24 al 26 ottobre, animando spazi eterogenei della città: dagli ospedali ai luoghi di culto, dai mercati di quartiere agli ambienti dell’Arsenale della Pace, nel cuore dei quartieri Aurora e Barriera di Milano.

Il festival non è semplicemente una rassegna musicale; è un’indagine sulla resilienza, sulla capacità di trasformare le sfide esistenziali in opportunità di espressione artistica.

L’obiettivo è chiaro: utilizzare la musica come potente catalizzatore per abbattere le barriere dell’emarginazione, per dare voce a chi si sente escluso a causa di condizioni di disagio psicofisico e disabilità.

La prospettiva offerta è complessa e stratificata.

Il festival invita a riflettere sulla malattia e la sofferenza attraverso molteplici lenti: quella del compositore, come nel caso emblematico di Beethoven, la cui genialità fiorì nonostante la perdita dell’udito; quella dell’interprete, che affronta i propri limiti fisici con coraggio e inventiva; quella dello spettatore, chiamato a riconoscersi nelle esperienze altrui, a sviluppare empatia e comprensione; e, infine, quella delle opere stesse, che elevano la fragilità umana a materia prima dell’arte.

Luca Mortarotti, direttore di Lingotto Musica, sottolinea una verità fondamentale: “La nostra vita è per il 5% ciò che ci accade e per il 95% la nostra reazione a ciò che è accaduto”.

Il festival si propone di celebrare coloro che hanno saputo convertire il loro “5%” in un motore di crescita personale, trasformando il dolore in bellezza, la difficoltà in opportunità.
Mauro Tabasso, direttore del Laboratorio del Suono – Sermig, aggiunge: “Vogliamo dare spazio alla musica e ai musicisti che hanno saputo reagire in modo molto più che esemplare al loro 5%, trasformandolo in un punto di partenza verso traguardi impensabili, in un modello illuminante per ciascuno di noi”.

Si tratta di un invito a trovare ispirazione nelle storie di coloro che hanno superato le avversità, a coltivare un amore per la vita che trascenda le difficoltà.

L’edizione di quest’anno si apre con un momento di profondo significato: venerdì 24 ottobre, alle ore 10, nella sala d’attesa del reparto oncologico dell’Ospedale Cottolengo.
Qui, ensemble del Laboratorio del Suono – Sermig offriranno un concerto dedicato a pazienti, familiari e personale sanitario, un gesto di conforto e speranza attraverso il potere lenitivo della musica.
La serata proseguirà, alle 20:30, con un concerto nella Chiesa di San Vincenzo De’ Paoli e Sant’Antonio Abate, con la partecipazione del mezzosoprano Laura Capretti e del pianista Sandro Zanchi, un’occasione per immergersi in un universo di suoni ed emozioni, un invito a riflettere sulla condizione umana e sulla forza della resilienza.
Il festival si conferma così un percorso artistico e umano, un’esperienza che nutre l’anima e ci ricorda che, al di là delle differenze, siamo tutti “sotto lo stesso cielo”.

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