mercoledì 8 Ottobre 2025
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Troubetzkoy: il Principe Scultore a Parigi e Milano

Il Musée d’Orsay di Parigi accoglie un’eccezionale mostra, “Le Prince Scultore.

Paul Troubetzkoy”, un viaggio nell’universo artistico e intellettuale di un uomo che ha saputo coniugare l’eleganza della scultura con l’effervescenza di un’epoca.

L’evento, inaugurato con grande risonanza, vede un significativo contributo dal Museo del Paesaggio di Verbania, che ha concesso in prestito ben 43 sculture, testimonianza di un legame culturale profondo e duraturo.

Un’opera in particolare, il busto di Giovanni Segantini scolpito da Troubetzkoy durante un breve soggiorno del pittore a Milano presso la casa di Alberto Grubicy, ha assunto il ruolo di icona dell’esposizione, accogliendo i visitatori all’ingresso del museo parigino.
Questa scelta non è casuale: il ritratto incarna l’abilità di Troubetzkoy nel cogliere l’essenza del soggetto, un tratto distintivo della sua carriera.

La mostra, promossa con un’ambiziosa programmazione itinerante, non si limiterà a Parigi.
Dopo la sua conclusione all’Orsay l’11 gennaio 2026, l’esposizione si trasferirà alla GAM – Galleria d’Arte Moderna di Milano, dal 27 febbraio al 28 giugno 2026, arricchendo il panorama culturale milanese.

“Le Prince Scultore” ripercorre la parabola artistica di Paul Troubetzkoy, figura complessa e affascinante.

Nato a Verbania da una famiglia cosmopolita – padre russo, madre americana – Troubetzkoy si rivelò un artista di respiro internazionale, con una carriera brillante anche negli Stati Uniti.
La sua abilità nel ritrarre personalità influenti, dalle celebrità del jet set parigino alle prime star del cinema americano, lo rese un ritrattista molto richiesto.

Oltre alla sua attività scultorea, la mostra esplora le sue affinità intellettuali, rivelando amicizie e scambi culturali con figure di spicco come Lev Tolstoj in Russia e George Bernard Shaw a Parigi, entrambi accomunati da uno stile di vita vegetariano e da un profondo impegno sociale.

L’esposizione offre uno sguardo inedito anche sulla sua produzione di sculture di animali e sul suo impegno ante litteram in difesa del benessere animale, aspetti meno noti ma fondamentali per comprendere la sua visione del mondo.
La mostra, frutto di una preziosa collaborazione con il Museo del Paesaggio di Verbania, permette di presentare al pubblico una parte significativa della collezione proveniente dallo studio dell’artista, un patrimonio lasciato in eredità al museo verbanese a seguito della sua scomparsa.
La presenza al vernissage parigino del presidente del Museo del Paesaggio, Carlo Ghisolfi, e della conservatrice e direttrice artistica, Federica Rabai, testimonia l’importanza di questo evento per l’istituzione verbanese.
L’allestimento curato e l’eccellenza delle opere in prestito hanno suscitato un profondo senso di orgoglio nel presidente Ghisolfi, sottolineando l’importanza di questa iniziativa per la riscoperta di un artista straordinario e la valorizzazione del patrimonio culturale verbanese, portato a Parigi con onore.
L’evento rappresenta una rara opportunità per ammirare l’opera di un artista che ha saputo trascendere i confini geografici e culturali, lasciando un’impronta indelebile nella storia dell’arte.

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